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28 marzo 2024

Treviso

L'ULSS 9 DICHIARA GUERRA ALLE LISTE D'ATTESA

Altro obiettivo: eliminare le impegnative sbagliate

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

L'ULSS 9 DICHIARA GUERRA ALLE LISTE D'ATTESA

TREVISO – Abbattere le liste d'attesa. O, almeno, ridurle. E' questo il buon proposito dell'Ulss 9 per il nuovo anno. Se non altro perché questa è stata la richiesta più pressante, accantonando le questioni economiche, allungata nel 2011 sul tavolo dell'ufficio Relazioni con il pubblico da trevigiani costretti ad aspettare parecchi mesi, a volte pure anni, prima di riuscire a strappare una visita.

I ritardi, stavolta, hanno nome e cognome: a Treviso si attende a lungo soprattutto per fare mammografie di controllo a Borgo Cavalli, per prestazioni radiologiche e per visite oncologiche, ortopediche, urologiche e oculistiche. Sulla stessa scia ci sono le visite d'invalidità e quelle per il rinnovo della patente.

Tanto che addirittura il 37,9 per cento delle 474 segnalazioni prese in carico dell'ufficio nel 2011 (sino a ottobre) hanno riguardato grattacapi relativi proprio ai tempi di attesa da calende greche. Seguito, tra l'altro, da problemi di tipo organizzativo (31,3 per cento). E nemmeno una volta arrivati in ospedale aspettare è troppo piacevole: il 18 per cento dei cittadini, infatti, giudica le sale d'attesa tutt'altro che confortevoli.

A dare i numeri è il documento direttive 2012, appena approvato dal direttore generale, Claudio Dario, che indica dove e come si deve mettere una toppa. Cosa ancora va migliorato? I cittadini hanno segnalato molte difficoltà nel raggiungere l'ospedale di Motta di Livenza per effettuare visite ed esami, così come parecchi problemi nella relazione con il call center per le prenotazioni.

Poi, come se non bastasse, la burocrazia ci mette spesso il suo zampino. “Criticità sorgono presso le sedi di prenotazione per impegnative che sono compilate male o erroneamente dai medici – si legge nel documento – altre sono connesse all'acquisizione del certificato di esenzione per il reddito”.

Tutto qua? No, perché i problemi sono anche logistici. I cittadini, infatti, tra le altre cose segnalano pure l'inadeguatezza del percorso di accesso al Pronto soccorso, oltre alla “difficoltà di comunicazione tra la sala d'attesa e le aree di diagnosi”.

Ma ci sono un sacco di altri aspetti per cui i trevigiani apprezzano i presidi ospedalieri dell'Ulss 9, a partire dal Ca' Foncello. Su tutti la tranquillità della stanza di degenza e la chiarezza delle informazioni ricevute dal personale medico in merito alla malattia e alle cure. Due cose, queste, entrambe apprezzate addirittura dal 90 per cento dei cittadini.

Bene anche il rispetto della privacy e l'orario delle visite. Così come la pulizia dei servizi igienici (per l'89 per cento non ci sono problemi). Meno, invece, la qualità del cibo della mensa (per il 17 per cento è tutt'altro che buona).

Per quanto riguarda l'informazione e il consenso, infine, il 78 per cento si dice soddisfatto delle spiegazioni ricevute prima di un intervento chirurgico. Percentuale che sale addirittura al 90 per cento se si parla delle informazioni relative al possibile insorgere di rischi e complicanze, mentre si ferma al 73 per cento sulla comprensione delle alternative al finire sotto i ferri.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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