L'ultimo saluto alla storica dell'arte Luigina Bortolatto
Il sindaco di Zero Branco mette Villa Guidini a disposizione degli artisti che la ricorderanno con una mostra
| Lieta Zanatta |
ZERO BRANCO - Nonostante la giornata piovosa, il cielo ha voluto regalare uno squarcio di sole per dare l'ultimo saluto a Luigina Bortolatto.
Erano in tanti gli amici artisti che ieri pomeriggio hanno voluto esserci al funerale nel cimitero di Zero Branco per accomiatarsi dalla storica dell'arte, mancata l'8 febbraio a Roma, che tanto ha lavorato nel territorio e tanto ha contribuito a portare nei musei e negli istituti in giro per il mondo le arti venete e non solo.
Tanta la commozione per una donna unica, di grande spessore umano oltre che intellettuale che, nonostante i 91 anni, continuava a fare progetti, organizzare mostre ed eventi, scrivere per riviste.
Come aveva sempre fatto durante tutta la sua carriera “da quando essere storica dell'arte era difficile per una donna - ha ricordato dal suo profilo Facebook Ombretta Frezza -. Grazie a lei e a donne come lei, tutte noi, storiche dell'arte degli anni 2000 possiamo svolgere la nostra professione con più facilità”.
“Purtroppo la vita non è eterna, anche se Luigina dava l'impressione che la sua vitalità andasse oltre” ha commentato Toni Buso, per citare solo un artista per tutti quelli che ha seguito, spronato e scoperto nella sua lunga esistenza.
Commosso il figlio Riccardo Rossi, presente con la moglie Cinzia e i nipotini Pietro e Davide, che ha detto di essere stato letteralmente sommerso, nei tre giorni dopo la dipartita della mamma, da messaggi e attestati di affetto di tantissime persone, citando il presidente della Regione Luca Zaia e il sindaco di Treviso Mario Conte “che si scusavano per non poterci essere, ma mandavano anche loro un saluto a lei e a tutti coloro che le volevano bene”.
Dolore per la scomparsa ma anche tanta serenità da parte di Riccardo, che ha voluto rendere partecipi tutti di un episodio che gli è stato di conforto. Grazie all'opera di un “angelo”, uno dei tanti in questo periodo difficile di pandemia, un'infermiera del reparto ospedaliero romano dove era ricoverata Luigina, che gli ha permesso di incontrare la mamma, dirle “Domani ti porto a casa” e darle un bacio. “L'ultimo, ma ancora non lo sapevo”. Il debole cuore di Luigina ha purtroppo ceduto qualche ora dopo. “Lei non si era sentita abbandonata e questo è un grande conforto per me”.
Purtroppo il periodo che stiamo vivendo per il Covid è difficile. “Spero, quando si potrà, di fare qualcosa per ricordarla in maniera più compiuta e come si merita – ha continuato Riccardo - affinché rimanga quel filo che lei ha tracciato nella sua vita con tutte le persone che l'avevano conosciuta”.
Una risposta è subito arrivata dal sindaco di Zero Branco, Luca Durighetto, presente alla cerimonia. “Onorati che Luigina abbia scelto di ritornare qua a casa, per rinsaldare il legame con i propri genitori, la propria terra. Ci lascia un insegnamento, o meglio, una passione, un'amore comune, che è quello per l'arte. E prendo un impegno, di fronte a tutti, di organizzare qualcosa per ricordarla non appena sarà possibile. Abbiamo Villa Guidini che si presta a mostre d'arte... Qui presenti abbiamo tanti artisti: noi mettiamo lo spazio, le opere le mettete voi. Per fare in modo che il suo amore per l'arte, che la passione che lei aveva, possa essere un rifiorire della sua esistenza anche per tutti noi”.
La chiusura è stata fatta da uno dei degli amati nipotini che ha voluto salutarla con una poesia che Luigina stessa aveva scritto. “Lasciatemi andare nel sole e nell'aria, libera, a inseguire una voce che porta lontano, dove la verità riposa sugli occhi nuovi”.