TREVISO – L'anno scorso l'Usl di Treviso ha tirato la cinghia ed è riuscita a risparmiare 15,5 milioni di euro. Un buon risultato? Certo. Ma quel che più conta è che non è fine a sé stesso. Grazie a questa cifra tenuta in saccoccia, infatti, l'Usl diretta da Claudio Dario ha chiuso ancora una volta il bilancio in pareggio. Anzi, ha pure fatto registrare un utile di 366 mila euro, su un importo totale di 795 milioni.

“Il tutto – specifica subito il direttore amministrativo, Giorgio Roberti – senza incidere minimamente sulla qualità dei nostri servizi”. Com'è stato possibile, dunque? “Abbiamo ottenuto ottimi risultati con le politiche di razionalizzazione delle spese nel settore farmaceutico – fa il punto Claudio Dario – abbiamo poi assestato i debiti per le ferie maturate e non godute da parte dei dipendenti e avuto un approccio molto aggressivo per quanto riguarda l'approvvigionamento sul mercato, arrivando a risparmiare anche un milione a volta”.

Nel dettaglio i costi per l'acquisto di medicine sono calati di 6,2 milioni, passando dai 64 milioni del 2010 ai 57,8 milioni di euro dell'anno scorso. Questo anche grazie al potenziamento del servizio di “Erogazione diretta da sportello”, l'introduzione dei farmaci a brevetto scaduto e lo sviluppo del laboratorio di galenica per “farsi i farmaci in casa”. Risultati positivi che hanno più che bilanciato l'aumento di 3,1 milioni della spesa per farmaci per patologie rare, per Alzheimer, per l'acquisto di emoderivati e l'aumento dei pazienti trattati con farmaci oncologici.

Di seguito sono diminuite anche le uscite per pagare servizi sanitari effettuati da privati: scese da 25,5 a 21,2 milioni, per un balzo all'indietro di 4,2 milioni di euro. Tutto questo, però, non toglie preoccupazioni verso eventuali altri tagli ai trasferimenti. Anche perché risparmiare più di così non sarà certo una passeggiata.