Maggioranza spaccata a Vittorio dopo la mozione di Rosset che fa slittare le interrogazioni dell’opposizione
Dus: "Con una mozione molto dura contro il presidente del consiglio Santantonio, il consigliere Rosset ha spaccato la maggioranza in tre parti"
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Bagarre in aula ieri sera, venerdì. A scaldare la discussione, spaccando anche la maggioranza, la mozione d’ordine presentata ad inizio seduta dal capogruppo della Lega Mario Rosset (in foto). Oggetto le interrogazioni che avevano presentato le minoranze già nell’ordine del giorno del consiglio comunale del 30 dicembre e poi non discusse, e rinviate al successivo, per accorciare i tempi della seduta.
«Non mi risulta che queste interrogazioni siano state successivamente ripresentate dai consiglieri comunali, dunque sono da considerarsi scadute» ha motivato Rosset chiedendo che quei punti all’ordine del giorno fossero stralciati. «Tratteremo volentieri le interrogazioni quando verranno ripresentate e protocollate. Chiedo il rispetto del regolamento» ha aggiunto.
Per il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio (Fi) le interrogazioni invece potevano essere discusse perché, nella riunione dei capigruppo pre-consiglio del 30 dicembre (a cui Rosset non aveva partecipando delegando il consigliere Gomiero), si era convenuto che in caso di tempi lunghi le interrogazioni sarebbero state rinviate alla seduta successiva. «Se non mi sento tutelato – ha minacciato Rosset – mi rivolgerò agli organi superiori». Quindi l’intervento del segretario comunale che ha cercato di fare da paciere tra le posizioni e la decisione di mettere ai voti la mozione d’ordine di Rosset sul rinvio delle interrogazioni.
«Quanto sostiene Rosset è vero – ha ammesso il capogruppo Pd Marco Dus -, la mozione è legittima perché non avevamo riprotocollato le nostre interrogazioni. Ma è anche vero che il rinvio era basato su un gentleman agreement». Quindi il voto sul rinvio delle cinque interrogazioni: due i contrari (Santantonio e De Antoni), sei i favorevoli (Lega) e otto gli astenuti (le minoranze e i consiglieri Salezze, Varaschin e Casagrande della civica Miatto). E le interrogazioni sono state così stralciate.
«La Lega ha impedito al Pd di presentare le interpellanze – commenta Dus -. Con una mozione molto dura contro il presidente del consiglio Santantonio, il consigliere Rosset ha spaccato la maggioranza in tre parti. I 6 della Lega hanno votato la mozione Rosset, i 3 della lista del sindaco si sono astenuti e il presidente ha votato invece contro. Risultato: è stato impedito al Pd di presentare le interpellanze. L’ennesima spaccatura nella maggioranza che ormai si tiene in piedi a colpi di attacchi».