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23 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

MAI PIU' MAIA

I residenti: l'azienda non può riaprire fino a quando non sarà garantita la sicurezza

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MAI PIU' MAIA

Pieve di Soligo - Un'inchiesta e un esposto sul rogo della Maia. Sul tavolo della Procura della Repubblica, oltre al fascicolo aperto sulle cause dell'incendio, è arrivato anche un esposto presentato dal comitato RompiMaia.

RompiMaia riunisce i cittadini di Pieve di Soligo e Sernaglia della Battaglia che vivono vicino all'azienda agroalimentare e che da anni chiedono controlli sulla sua regolarità e salubrità. Il presidente del comitato, Paolo Gallo, sostiene in pratica che l'allevamento intensivo di polli avrebbe dimostrato ancora una volta di essere un baraccone pericoloso.

Sono stati i vicini, infatti, ad avvisare vigili del fuoco e Comune dell'incendio che lunedì notte ha arrostito migliaia di galline. "Non è scattato un piano di sicurezza aziendale né un impianto antincendio", sottolinea Gallo.

Anche le origini del rogo, al vaglio degli investigatori, dimostrerebbero l'arretratezza in cui era tenuta l'azienda agroindustriale: "se davvero è stato un corto circuito a far scoccare la scintilla questo significa che gli impianti elettrici non sono a norma".

Con il suo esposto RompiMaia chiede che ora sia impedito alla Maia di riaprire fino a quando non sarà garantita la sicurezza e la salute dei vicini. Gallo chiede inoltre che la ditta si faccia carico della bonifica dell'area.

 


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