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29 marzo 2024

Conegliano

MALATTIE CARDIOVASCOLARI: PRIMA CAUSA DI MORTE IN ULSS7

La prevenzione ha ridotto però morti e ricoveri

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Conegliano - Festeggia i suoi primi due anni di servizio con un bilancio più che positivo il Centro Hub dell'Ulss7, ovvero il Centro Regionale per il trattamento dell'infarto miocardico acuto con angioplastica primaria che ha sede presso l'ospedale di Conegliano.

Seppur le malattie cardiovascolari rappresentino in Ulss7 la prima causa di morte, ricoveri e decessi sono in netto calo: i primi nel giro di pochi anni sono diminuiti del 20% (da 280/310 sono scesi a 220/230), mentre le morti nell'arco di un decennio sono calate del 10,7% (si è passati dalle 336 del 1996/97 alle 300 del biennio 2007/2008).

"Le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte ma l’infarto, dati alla mano, fa molta meno “paura” di un tempo - commenta il Direttore Generale dell’Ulss7, Angelo Lino Del Favero (in foto) -. Un ruolo importante, nella diminuzione di infarti e relativi decessi, l’ha avuto l’Unità Operativa di Cardiologia. Si tratta di un reparto su cui abbiamo investito molto e che, grazie al livello raggiunto, è stato inserito tra i Centri di riferimento della rete regionale per il trattamento in emergenza dell’infarto miocardico acuto”.

Il Centro Hub di Conegliano è infatti dal 2008 uno dei 12 centri veneti di riferimento, con un utenza che esce dai confini dell'Ulss7 e comprende anche il bellunese.

“La spiegazione della diminuzione sia del numero di infarti che di decessi è complessa e dipende da vari fattori - rileva il primario Delise (in foto) -. Tra questi vanno ricordati: la sensibilizzazione della popolazione a combattere i fattori di rischio (fumo, ipertensione, diabete ecc.), la diagnosi precoce delle malattie coronariche che causano l'infarto e la terapia precoce delle malattie coronariche attraverso gli interventi chirurgici di by-pass e angioplastica coronarica. Sul fronte della sensibilizzazione della popolazione un notevole contributo è stato dato dalle associazioni “Amici del Cuore” e “Due Cuori per la vita”.

“Sul versante della diagnostica precoce un ruolo importante l’ha avuto l'introduzione, all’ospedale di Conegliano, della coronarografia, avvenuta nel 2001 con 445 esami all'anno, e passata, nel 2009, a 1335 esami all' anno - spiega Delise -. Per quanto riguarda, invece, la terapia delle malattie coronariche fondamentale è l'angioplastica, avviata nel 2003 a Conegliano: gli interventi di angioplastica sono passati dai 10 del primo anno ai 580 del 2009. Dal 2005 l’attività viene svolta in modalità H24, vale a dire giorno e notte, sette giorni su sette, per garantire la massima tempestività in caso di infarto miocardico acuto" conclude il primario.

 

 


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