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29 marzo 2024

Treviso

La Marca non investe in tecnologia: dopo il lockdown crollo dello smartworking

Durante la fase acuta della pandemia lavoro agile per il 41,8% delle aziende, ora il 7%

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

La Marca non investe in tecnologia: dopo il lockdown crollo dello smartworking

TREVISO - Quello che per tanto tempo è stato in pratica solo pensato, durante il lockdown è diventato un dato di fatto. Per molti, non per tutti certamente. Sta di fatto che smartworking e telelavoro hanno tenuto in piedi molte imprese, ditte e attività. Oltre a uffici e sportelli, rimasti “virtualmente” aperti quando la chiusura era totale. Interessante quanto emerge, a lockdown finito, da una inchiesta condotta, tra luglio e agosto, da EBicom (Centro studi sul terziario trevigiano) ed Unascom Confcommercio, su un campione di 614 piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi dislocate nella provincia di Treviso, suddivise tra centro e periferia, con fatturati fino ad un massimo di 500 mila euro.

 

Se durante la fase acuta dell’epidemia e con la chiusura totale il 41,8% delle aziende ha attivato il lavoro agile, la percentuale delle ditte che ha continuato a servirsene dopo la riapertura è crollata al sette, mentre il 9,7% lo ha sospeso in tutto o in parte. Vero è che il lavoro da casa non fa per tutti: ristorazione e servizi di alloggio, servizi alla persona e commercio al dettaglio e all’ingrosso, sono solo alcuni degli esempi. L’Istat stima inoltre che i lavoratori con retribuzione compresa tra i 500 e i 1800 euro mensili non godono della possibilità di operare da remoto, come invece è consentito a chi guadagna tra i mille e i duemila euro.

 

Forse si spiega così l’intenzione delle aziende del Trevigiano– come emerge sempre dall’indagine di EBicom e Confcommercio di Treviso – di non investire sulla strumentazione tecnologica, ad eccezione di un 24% delle imprese intervistate. Insomma, passato il lockdown e contrariamente a quanto si è potuto intravvedere in quei settanta giorni, si è perso il treno dell’innovazione nel mondo del lavoro. Cinzia Bonan (Cisl Treviso-Belluno) giudica miope non approfittare delle opportunità di lavoro agile e telelavoro, “purché si preveda una regolamentazione, l’attività sia organizzata e fornita la strumentazione necessaria”.

 



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Roberto Grigoletto

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