MASERADA, IL COMUNE A CACCIA DI CHI HA AVVELENATO I TIGLI
Il sindaco Casellato: "Chi ha visto qualcosa parli"
| Mauro Favaro |
MASERADA – I tigli di via Trevisana sono stati avvelenati. E ora, proprio mentre la primavera dovrebbe farli esplodere di fiori, stanno agonizzando. Con le gemme che hanno lasciato il posto a moncherini rinsecchiti.
La scoperta è stata fatta dai dipendenti del municipio, che hanno raccolto le segnalazioni di alcuni passanti. E in tutto il paese è già scattata la caccia alla mano killer. Quella mano ignota che qualche giorno fa ha preso il trapano e dopo aver bucato i tronchi di 6 alberi all'altezza di via Piazzola li avrebbe gonfiati, una trentina di centimetri sopra le radici, con gasolio e diserbante. Vero e proprio veleno per le piante.
“Si tratta di una cosa scandalosa e incivile che non avrei mai pensato di vedere – monta su tutte le furie il sindaco, Floriana Casellato – se c'è qualcuno che ha visto qualcosa e ha un briciolo di senso civico si faccia avanti”. L'appello è lanciato, insomma.
Anche perché, a quanto pare, non mancherebbero i sospetti. “Forse davano fastidio a qualcuno, magari quando cadevano le foglie – si vocifera in paese – fatto sta che le trapanature, con tanto di mucchietto di segatura a terra in corrispondenza del buco, finiscono dove finiscono le lottizzazioni”.
Che si tratti di una semplice coincidenza, dato che il filare di tigli costeggia praticamente tutta via Trevisana? Per il momento nessuno può dirlo. “A cosa serve poi parlare tanto di educazione ambientale? – sbotta la Casellato – e nessuno è mai venuto in Comune a dirci che davano fastidio”. Su questo fronte, però, non si può scartare l'ipotesi del vandalismo fine a se stesso
Comunque sia gli alberi, dopo aver succhiato il veleno, adesso stanno morendo. E in queste condizioni nemmeno gli specialisti sembrano in grado di fare molto. “Assieme all'agronomo stiamo cercando di capire cosa si può fare – chiude sconsolato il sindaco – se non riusciranno a riprendersi bisognerà tagliarli di netto”. A Maserada, però, la caccia al colpevole non si fermerà nemmeno dopo l'abbattimento.