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28 marzo 2024

Massacro Bucha, Freccero: "Putin non farebbe mai un simile autogol"

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Carlo Freccero

"Quando ci si trova di fronte ad un episodio di tale ferocia ed efferatezza, scaturisce spontaneo il dubbio di trovarsi di fronte ad una false flag"

 

"Quando ci si trova di fronte ad un episodio di tale ferocia ed efferatezza, scaturisce spontaneo il dubbio di trovarsi di fronte ad una false flag. Perché? Perché nessun attaccante in campo, dopo un autogol fortuito si accanirebbe a segnare una serie infinita di autogol per stracciare per sempre la possibilità di vittoria della sua stessa squadra. A chi gioverebbe infatti una una strage? Non certo ai russi". A dirlo all’Adnkronos è Carlo Freccero (in foto) che, all’indomani delle polemiche scatenatesi in tutto il mondo in seguito alle immagini dei cadaveri per le strade della città ucraina di Bucha, e in Italia dopo i suoi commenti sulle quelle stesse immagini, torna a dire la sua nel dibattito avanzando ancora grossi dubbi sulla veridicità della versione fornita da Kiev.

"Anche un solo morto abbandonato sulla strada si ritorcerebbe contro l'esercito sovietico, in un momento in cui tutti gli occhi del mondo son puntati sull'Ucraina", osserva Freccero. "A maggior ragione una strage". Dipingere dunque Vladimir Putin come "impazzito o in punto di morte e dunque disposto a tutto, come i personaggi diabolici delle fiction, non ha alcun senso", spiega Freccero. Il presidente della Russia, al contrario, "è famoso per essere una sorta di freddo giocatore di scacchi".

L’ipotesi dell’ex direttore di Rai2 è che le immagini possano dunque anche essere funzionali ad un’escalation voluta del conflitto, che se aumentasse si tradurrebbe in una "guerra atomica": "C'è chi spinge in quella direzione, e per giustificare una cosa così mostruosa, ci vuole una causa altrettanto mostruosa: una strage", osserva all’Adnkronos senza mezzi termini. Freccero analizza alcuni dati: "C'è un filmato che annulla tutti i filmati della strage. Una macchina percorre la strada ricoperta di cadaveri e poco dopo, nello specchietto retrovisore, un cadavere si alza in piedi credendo di essere ormai fuori dal campo visivo. Ci sono moltissimi precedenti, come i morti nei sacchi neri che tirano fuori la testa per fumarsi una sigaretta".

Ma dato che "anche questo filmato potrebbe essere un falso", Freccero prosegue: "Cerchiamo altri dati. Il sindaco della città oggi è disperato, ma il 31 marzo, giorno successivo all'abbandono delle truppe sovietiche, non ha detto una parola in merito. Una strage di quelle dimensioni andava sottolineata. O, forse, la strage è posteriore, dato che è stata filmata 4 giorni dopo l'abbandono delle truppe". Per l’ex direttore di Rai2 dunque "permangono dubbi. Sino a che non saranno svolti accertamenti, non si può dire niente di definitivo. Proprio per questo ci vuole cautela, per non finire nella propaganda di guerra in un momento critico e drammatico come questo, in cui lo spettro della guerra nucleare non è mai stato più vicino".

 



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