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19 aprile 2024

Treviso

I mestieri più in voga nella marca trevigiana

Una pubblicazione, edita dalla Provincia, ci dice chi ha lavoro. E chi no. Stampata in 20.000 copie, verrà distribuita  agli alunni di terza media della Marca

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L’analisi dei fabbisogni formativi iniziata nel 2004 ha evidenziato un forte scostamento tra le figure professionali/competenze richieste dal mondo produttivo e quelle in uscita dal sistema istruzione/formazione. Basti pensare al settore meccanico: 470 periti richiesti nel 2005 contro solamente 310 diplomati.
"La brochure vuole essere un supporto per le famiglie nel momento della scelta per la scuola superiore – ha spiegato Muraro – Il mercato del lavoro ci dice una cosa: che ad essere richiesti sono soprattutto i tecnici. L’industria, in Provincia di Treviso, da lavoro al 50% degli occupati. Ma si tratta di un’industria che cerca professionalità di alto livello. Perché dietro una bella macchina sportiva c’è sì un designer, ma si sono decine di tecnici che lavorano a quell’auto per renderla funzionale e ottimale. E per questo bisogna far capire ai nostri ragazzi che il lavoro tecnico non è meno creativo o soddisfacente, che non esistono solo i modelli di successo proposti dai media. Anche perché le nostre imprese sono cresciute proprio grazie a lavoratori che hanno assimilato un mestiere e hanno trasformato la conoscenza in azienda. Sempre nella Marca, c’è un altissimo numero di registrazione brevetti. Settori come lo sportsystem, il legnoarredo, il meccanico offrono potenzialità enormi, impulsi tecnologici notevole. E le nostre scuole tecniche sono tra le più invidiate del Veneto, visto che ben 2.500 ragazzi da fuori Provincia vengono a studiare da noi. Lungi da me comunque bocciare chi sceglie un liceo o una strada umanistica. Quello che vogliamo affermare è che chi sceglie questa via avrà un percorso formativo più lungo ed entrerà nel mondo del lavoro più tardi dei coetanei che invece hanno scelto un indirizzo tecnico".

"Tra le speranze dei giovani e le aspettative delle famiglie c’è un terzo polo da considerare: il mercato del lavoro. – ha dichiarato Tessari –Nella nostra provincia alcune indicazioni appaio evidenti: le figure di basso profilo professionale sono sempre meno richieste. Il nostro sistema economico, oltre 94 mila imprese sempre più internazionalizzate, richiede tecnici competenti e laureati in facoltà tecnico- scientifiche. Terziario e manifatturiero sono destinati ad intrecciarsi sempre più per migliorare la qualità e procedere nell’innovazione di prodotto. Per questo la CCIAA, unico caso in Italia, finanzia interamente i corsi universitari di design della moda e di design industriale. La brochure mette in rilievo tutte le opportunità lavorative che si offrono ai giovani in modo che possano scegliere la scuola che più si avvicina ai loro talenti. Sono convinto che è meglio un buon tecnico soddisfatto del proprio lavoro, che gode di considerazione sociale, piuttosto che un laureato insoddisfatto perché il tipo di laurea non è spendibile sul mercato del lavoro".

 



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