TREVISO - Nuova fiammata della protesta dei lavoratori e delle lavoratrici del metalmeccanico alla luce della mancata ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale scaduto lo scorso anno. Lunedì 10 febbraio incroceranno le braccia per otto ore. Unitariamente i sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, oltre ad aver proclamato la protesta hanno confermato il blocco degli straordinari e della flessibilità. Per la provincia di Treviso alla giornata di sciopero sarà affiancato un presidio dei lavoratori e lavoratrici n piazza delle Istituzioni a Treviso, di fronte alla sede di Confindustria Veneto Est.  

Si è conclusa, infatti, da qualche giorno la mobilitazione con le assemblee e il primo pacchetto di ore di sciopero in tutte le fabbriche metalmeccaniche del territorio trevigiano dopo la rottura con Federmeccanica e Assistal di metà novembre. Due mesi intensi di proteste che hanno visto un’alta partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con interruzione di ogni forma di flessibilità. “Federmeccanica e Assistal fino ad oggi non hanno rispettato lavoratori e i sindacati che li rappresentano presentando un’assurda quanto inaccettabile controproposta - affermano i segretari di Fiom Cgil Treviso, Fim Cisl Belluno Treviso e Uilm Uil Veneto Treviso, rispettivamente Manuel Moretto, Alessio Lovisotto e Stefano Bragagnolo -. In questo contesto economico, sociale e geopolitico chi blocca la trattativa si assume la responsabilità di aggravare la situazione dei lavoratori dell’industria”.  

L’obiettivo della mobilitazione, a livello nazionale come territoriale, è sempre stato quello di una ripresa del confronto sulla piattaforma presentata dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici per assicurare una rapida conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

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