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28 marzo 2024

Conegliano

Michele continuerà a fare del bene, il suo cuore farà vivere un’altra persona

Donati gli organi del 18enne, morto dopo il tragico schianto di Godega

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Michele continuerà a fare del bene, il suo cuore farà vivere un’altra persona

SAN FIOR - Michele è riuscito a compiere il suo ultimo atto d’altruismo: il suo cuore donato, infatti, farà vivere un’altra persona. Il ragazzone di oltre un metro e novanta che ha lasciato questa vita troppo presto, continuerà ad essere ricordato come un giovane buono, con il pensiero rivolto sempre, in primis, agli altri.

 

Perché Michele, ricorda la mamma Fanny, “amava aiutare le persone fin da piccolo. E ha finito la sua storia donando il suo cuore buono”. I suoi organi, per volontà della famiglia, sono stati donati, e faranno la felicità di altre persone. Quella felicità che il 18enne di San Fior, morto dopo il tragico schianto di Godega, voleva vedere negli occhi degli altri.

 

“Gli dava dolore vedere che gli altri soffrissero – racconta la mamma -, voleva che gli altri sorridessero”. Trasmetteva calma e serenità, Michele, a tutti quelli che lo circondavano. I famigliari, a cui era legatissimo, i tanti amici che lo volevano sempre tra loro. “Calmati e poi ne parliamo” era il suo motto.

 

“Era il classico 18enne spensierato e allegro”, così lo ricorda papà Claudio. Michele, nella sua vita purtroppo così breve, non è riuscito a fare nulla di male. Ma non è una questione di tempo: era la “pasta” di cui era fatto ad impedirgli di compiere qualcosa di sbagliato. Il suo sorriso era una specie di riflesso incondizionato, la bellezza di quell’età che ti mette tutta la vita davanti.

 

 

“E lui, con la sua calma, voleva viverla la sua vita”, continua Fanny. Oggi lei guardava le immagini del figlio, i video inviati dagli amici nei quali si vede Michele ballare ad una festa insieme ai suoi amici. Ballare sulle note di quella musica che gli piaceva tanto: purtroppo un destino ingiusto gli ha impedito di partecipare al “suo” primo concerto dal vivo, sabato scorso. La famiglia conserva ancora i biglietti per il lo spettacolo di Gué Pequeno, a cui Michele avrebbe dovuto partecipare.

 

Al fratello Gianmaria era legatissimo, erano uniti da un vincolo fraterno profondo, quello che si crea quando si cresce insieme, condividendo tutto. E’ come se ora avesse perso una parte di sé. I nonni Angela e Duilio, che abitano al piano superiore, avevano una venerazione e un amore peculiari per Michele: un abbraccio e un bacio, da parte del nipote, non mancavano mai, anche se a volte erano fugaci.

 

Il pranzo del sabato, preparato dalla nonna, era un rito insieme al fratello e ai cugini Sara e Fabio. La fermezza e la grande dignità della famiglia, nonostante il grande dolore, hanno consentito a Fanny e Claudio di dedicare un pensiero ai genitori di Tommy Saccon, morto anche lui nello schianto. Il 19enne era alla guida della macchina finita fuori strada: “Non devono sentirsi in colpa – dicono i genitori di Michele -, per noi Tommy era come un figlio. Non devono sentirsi responsabili”.

 

Nel momento più duro e più doloroso, Fanny, Claudio e “Gian” sono riusciti a trovare gesti e parole di solidarietà. Di un conforto, ora, abbiamo bisogno un po’ tutti, parenti e amici: perché, Michele, qui hai lasciato un grande vuoto.

 

Il rosario sarà recitato nella chiesa di San Fior alle 20 di venerdì 22 marzo, il funerale sarà celebrato sabato 23 marzo alle 15 nella stessa chiesa. 

 


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Roberto Silvestrin

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