Il Ministero su insegnanti e bidelli: "Fragili se già affetti da patologie"
Tracciate le linee guida sui "lavoratori fragili" nella scuola
Treviso - E’ arrivata, a quarantotto ore dal “D-day”, la circolare del ministero dell’Istruzione sui lavoratori fragili della scuola. Confermate in buona sostanza le anticipazioni, ma con ulteriori precisazioni ed esemplificazioni. La prima: “la condizione di fragilità è da intendersi temporanea ed esclusivamente legata all’attuale situazione epidemiologica”. Per dire che “fragile” lo si diventa se, già affetto da precedenti patologie, l’insegnante piuttosto che il bidello o l’assistente amministrativo rischia di aggravare il proprio stato di salute qualora venisse infettato dal virus nel luogo di lavoro. Tutta la documentazione delle patologie diagnosticate in precedenza deve essere fornita al medico della competente commissione per la valutazione, dal cui giudizio potranno derivare tre verdetti: idoneità (per cui si continua ad andare al lavoro); idoneità con prescrizioni (si svolgeranno le proprie mansioni lavorative ma con dispositivi di protezione, in adeguati spazi e tempi); inidoneità temporanea del lavoratore fragile in relazione al contagio (che può voler dire impossibilità di esercitare le proprie specifiche funzioni oppure qualsiasi attività lavorativa).
Un insegnante che dovesse rinunciare, per dette ragioni, a entrare in classe ma non a scuola, lavorerà per trentasei ore in biblioteca e nei laboratori oppure a supporto nell’utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche. Potrà prestare servizio anche nelle attività degli organi collegiali, degli uffici amministrativi e per la realizzazione dei vari progetti di istituto.