23 gennaio 2025
Categoria: Spettacolo - Tags: film, 2013, gravity, fantascienza, alfonso cuaron, sandra bullock, George Clooney, universo, shuttle
Mettiamo caso che quest’anno non siate potuti andare al cinema. Che nemmeno abbiate letto una recensione, né visto un trailer, né un’intervista promozionale di qualche attore in tivù. Mettiamo poi che abbiate il tempo, solo adesso, di vedere un film del 2013. Uno solo, che magari racchiuda in sé l’immagine di questi 365 giorni, che in qualche modo possa darvi slancio e voglia di riscoprire il cinema nel 2014. Non è una scelta facile. Quest’anno il grande schermo ha prodotto pellicole notevoli e diversissime, da “Vita di Adele” di Kechiche a “Django Unchained” di Tarantino, a “La Grande Bellezza” di Sorrentino, candidato all’Oscar come miglior film straniero. Potreste sceglierne una tra le tante citate nei vari best of 2013 dalle riviste del settore e dai siti specializzati.
Oppure accettare un mio consiglio e guardarvi “Gravity” di Alfonso Cuaròn. Per me, il migliore film dell’anno, per diverse ragioni.
Infine, perché aiuta a far pace col cinema. Se pensate che la settima arte abbia già detto tutto quello che aveva da dire, con “Gravity” vi ricrederete. E vi ritroverete nel culmine di così tante emozioni da provare addirittura le vertigini, come foste voi lassù, oltre le nuvole.
Buon anno!
P.S. Una serie di astrofisici e veri astronauti ha smontato punto per punto la vicenda raccontata in “Gravity”. Io credo che un film non debba spiegare la realtà (lo fanno i documentari, e nemmeno sempre), ma essere piuttosto verosimile a essa. Come diceva un grandissimo esperto di cinema: “È come se a Méliès qualcuno criticasse il fatto che nelle sue pellicole si vedono i fili, gli stacchi, i trucchi dei suoi giochi di prestigio (e c’era chi lo criticava davvero!).” Ecco, penso che contestare l’aderenza alla realtà di un film sia un po’ cercare a tutti i costi i fili o, parafrasando, guardare inutilmente quel famoso dito che punta alla Luna.
Silvia Albrizio
Ha studiato cinema e televisione e ne scrive sulla carta e online. Readymade è il risultato pronto all’uso delle sue riflessioni su questi ed altri media
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Michele Bastanzetti
30/12/2013 - 10:07
RECENSIONE DELLA RECENSIONE
PS: Comunque, bella questa tua recensione. Buon 2014!
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