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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

MISURE ANTI-RABBICHE: LA RABBIA DEI CACCIATORI

Vietata la caccia con cani. Da Re chiede una "deroga" per i vaccinati

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MISURE ANTI-RABBICHE: LA RABBIA DEI CACCIATORI

Vittorio Veneto – L’epidemia di rabbia in Veneto rischia di creare parecchi malumori tra i cacciatori. Oltre all’obbligo di vaccinare i cani (per un costo di circa 30 euro, a carico dei proprietari) è scattato, infatti, anche il divieto di caccia con cani in alcune zone montane e parzialmente montane.

E c’è chi protesta contro l’ordinanza emanata dalla Regione Veneto, che "colpisce" Belluno e parte della provincia di Treviso.

Il Comprensorio alpino comunale, per esempio, sostiene che sia paradossale vietare di cacciare con i cani a quei cacciatori che hanno già provveduto a vaccinare i loro animali.

Anche il sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re – anche nella sua veste di segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta – ha promesso di attivarsi per far modificare la disposizione regionale.

Questo per venire incontro alle esigenze delle migliaia di cacciatori trevigiani “bloccati” dal divieto e dal cordone che si sta stendendo sulla provincia.
“Questo cordone sanitario – precisa Da Re – se da un lato è doveroso, dall’altro deve comunque permettere l’esercizio della caccia con il cane, purchè l’animale sia regolarmente vaccinato da almeno 15/21 giorni contro la rabbia silvestre. Ciò è previsto anche dalle norme europee”.

 


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