M.O., calma dopo 8 giorni di guerra
Israele: pronti ad agire se tregua non regge

TEL AVIV - Prima notte di calma in Medio Oriente dopo otto giorni di guerra che ha lasciato sul campo 165 morti, di cui 160 tra i palestinesi e 5 tra gli israeliani. Sembra reggere, dunque, l'accordo per il cessate il fuoco, entrato in vigore ieri sera alle 21 ora locale, le 20 in Italia.
Sono cessate le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza e i lanci di razzi dal Territorio palestinese verso Israele. Malgrado la tregua, però, le scuole nella parte meridionale dello stato ebraico rimarranno chiuse anche oggi, secondo quanto deciso comando delle forze di difesa israeliane.
Durante l'offensiva contro la Striscia di Gaza, scattata il 14 novembre dopo giorni di attacchi con razzi contro Israele, sono stati colpiti 1.500 obiettivi. Hamas e la Jihad Islamica hanno risposto alle operazioni israeliane con il lancio di circa 1.500 razzi, 875 dei quali hanno colpito zone disabitate, mentre 58 sono caduti in centri abitati. Sono stati 421, invece, i razzi intercettati dal sistema di difesa israeliano Iron Dome.
Già da ieri sera, e poi per tutta la notte, migliaia di persone ha festeggiato la tregua per le strade di Gaza. Un accordo che viene definito dal leader di Hamas, Khaled Meshaal, ''una sconfitta tattica'' per gli israeliani, ''un passo verso altre sconfitte''. Al punto che il governo di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha proclamato una 'Giornata nazionale del trionfo'.
Ora i riflettori sono puntati su quanto reggerà la tregua. In mattinata, secondo il sito Ynet News, ad Ashkelon le sirene sono tornate a suonare per un razzo, lanciato verso Israele ma poi esploso in territorio palestinese.
Proprio per controllare l'attuazione del cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi, il presidente egiziano Mohamed Mursi ha annullato la visita in Pakistan, prevista per le prossime ore. ''Il presidente vuole seguire gli sviluppi rimanendo in patria - si legge in una nota della presidenza egiziana - e rafforzare l'impegno di tutte le parti per l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza''.
Intanto il premier israeliano Benjaimin Netanyahu avverte: abbiamo deciso di "dare un'opportunità al cessate il fuoco", ma siamo "pronti ad agire in un modo piu' duro" se la tregua a Gaza sarà violata. Mentre da Hamas il premier Ismail Haniye ha lanciato un appello al rispetto della tregua a tutte le fazioni palestinesi e ai gruppi militanti nella Striscia. ''Tutte le fazioni palestinesi rispettino il cessate il fuoco'', ha detto Haniye in un discorso diffuso dalla televisione al-Quds del movimento islamico e rilanciato dall'emittente al-Jazeera.
Parlando con alle spalle un manifesto con la scritta ''Gaza ha vinto'' e con la foto di Ahmad Jabari, il comandante delle brigate al-Qassam ucciso una setimana fa in un raid israeliano, Haniye ha poi chiesto ai ''mujahedeen di essere pronti a ripendersi Gerusalemme''. ''Con la vittoria di ieri la minaccia israeliana di invadere Gaza e' svanita per sempre'', ha proseguito il premier di Hamas, affermando che ora il ''nemico ci penserà a lungo prima di coinvolgersi in un'altra guerra nella regione''.
(Adnkronos/Ign)