Montebelluna, in tanti per parlare di disagio mentale e prevenzione
Per il ciclo "Ogni cuore ha la sua storia": testimonianze, riflessioni e ascolto per rompere il silenzio

MONTEBELLUNA - Si è svolto all’Auditorium della Biblioteca Comunale di Montebelluna il secondo appuntamento del percorso “Oltre il silenzio”, promosso da ATS in collaborazione con l’associazione Il Filo di Simo. Dopo l’esordio a Treviso, anche questo incontro ha registrato una partecipazione significativa, segno di un interesse crescente attorno ai temi del disagio psicologico e della prevenzione del suicidio. Il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, ha aperto la serata con un intervento di sostegno all’iniziativa, sottolineando l’importanza di un impegno condiviso sul fronte del benessere mentale: “Queste serate toccano corde profonde e ci ricordano quanto sia fondamentale che le istituzioni siano vicine alle persone, anche nei momenti più difficili. Il silenzio attorno al disagio psicologico va rotto con consapevolezza, ascolto e comunità”.
La serata ha visto l’intervento di Ivan Scremin, presidente de Il Filo di Simo, che ha condiviso la sua esperienza personale, trasformando una storia di dolore in una testimonianza capace di sensibilizzare e coinvolgere. Il suo contributo è stato seguito da quello del dott. Jacopo Lodde, psicologo e psicoterapeuta, che ha approfondito il tema del pensiero suicidario, spiegandone le dinamiche, i segnali da riconoscere e il ruolo attivo che ognuno può avere nel contesto della prevenzione. Il dott. Lodde ha inoltre affrontato aspetti spesso trascurati come il sostegno ai familiari e la condizione di chi resta dopo un gesto estremo, offrendo strumenti di lettura e spunti di riflessione. Lo spazio dedicato al dialogo con il pubblico ha confermato l’attenzione e il bisogno di confronto su questi temi.
In chiusura, Fabio Vettori, presidente di ATS, ha evidenziato l’impegno dell’azienda promotrice: “Questi incontri nascono dal nostro impegno concreto per promuovere una cultura aziendale fondata su inclusione, benessere e consapevolezza. Parlare apertamente di disagio psichico e prevenzione del suicidio è una responsabilità sociale che vogliamo assumerci, come azienda ma soprattutto come comunità di persone”. Il ciclo “Ogni cuore ha la sua storia” si chiude con un bilancio positivo, sia in termini di partecipazione che di contenuti. Un percorso che ha favorito il dialogo e l’ascolto, offrendo strumenti concreti per affrontare il disagio e rafforzare la rete di sostegno sul territorio.
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