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23 aprile 2024

Esteri

Monti: "Svalutazione Euro non è tabù ma è strada poco praticabile"

Il premier intervistato insieme al presidente francese Hollande dopo il vertice di Lione

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Monti:

LIONE - "La svalutazione dell'euro non è tabù, ma una pista poco praticabile". La pensa così il presidente del Consiglio Mario Monti, intervistato a Lione dal canale satellitare Euronews, insieme al presidente francese Francois Holande. "In economia - ha spiegato Monti- non devono esistere tabù. Non considero tuttavia che la svalutazione dell'euro sia una pista praticabile. Ritengo piuttosto necessario investire in 'più Europa', affinché l'Europa di domani sia più forte non solo nel freno, ma anche nell'acceleratore. Credo molto nel mercato comune come motore di crescita ma finora non è stato lasciato girare come avrebbe potuto".

E a tal proposito Monti fa l'esempio della Grecia che "prima di entrare nell'Euro era l'antitesi di una moderna economia di mercato. Ora grazie all'Euro ha intrapreso una vera rivoluzione. Se non fosse entrata nell'Euro, la Grecia non avrebbe intrapreso la serie di riforme che stanno portando a una radicale modernizzazione della societa e un cammino verso la cultura della stabilità. Una rivoluzione che normalmente richiede una generazione e che la Grecia sta intraprendendo in pochi anni".

L'Europa e il suo sviluppo è stato tra i temi centrali anche nel vertice intergovernativo Italia-Francia svoltosi poche ore prima a Lione nel quale Hollande ha elogiato Monti definendolo "un grande europeo" che "fa molto per il suo Paese e per l'Europa".

Ue - L'Europa "non ha bisogno di rinvii, ma di decisioni concrete", ha affermato Monti al termine del vertice. "Cerchiamo insieme di facilitare le riunioni del Consiglio Europeo - ha sottolineato Monti, ricordando i precedenti incontri con Hollande, in particolare il vertice insieme anche ad Angela Merkel e Mariano Rajoy - in modo che si arrivi a decisioni concrete, senza rinviare, rinviare e rinviare. L'Europa non ha bisogno di rinvii, ha bisogno di decisioni concrete". "Con lo stesso spirito - ha annunciato il premier italiano - ci accingiamo a due importanti scadenze: il Consiglio europeo della prossima settimana dovrà fare passi avanti concreti senza rinvii all'architettura dell'unione bancaria e delineare gli altri passi per una vera unione economica monetaria. E nei primi mesi del 2013 il Consiglio europeo, completando il lavoro iniziale, ed era difficile sperare che fosse anche finale, del Consiglio europeo di novembre, decidera' sulle prospettive di bilancio dei prossimi sette anni".

Crisi - Quanto alla crisi dell'Eurozona è importante, ha sottolineato il premier, che la cancelliera tedesca Angela Merkel "sia disposta a sostenere le decisioni che prende il Consiglio europeo" e quelle successive della Bce. "E' importante, ed entrambi lo apprezziamo - ha spiegato Monti - che la cancelliera Merkel prenda, quando necessario, un atteggiamento di forte pedagogia rispetto alla sua opinione pubblica domestica, dica quello che ha detto in questi giorni -ciò che avvantaggia la Grecia avvantaggia tutti noi- sia disposta a sostenere pienamente, come recentemente ha fatto, le decisioni che si prendono nel Consiglio europeo e le decisioni che, in totale autonomia ma dentro il quadro deciso dal Consiglio europeo, la Banca centrale europea prende".

Tav - Italia e Francia hanno confermato "l'interesse strategico del nuovo collegamento ferroviario tra Torino e Lione, che costituisce un'infrastruttura prioritaria non solo per la Francia e l'Italia ma anche per l'Unione Europea", hanno sottolineato i due governanti. La linea ferroviaria ad alta velocità fra Torino e Lione "è una infrastruttura importante sul piano ambientale", ha detto Hollande perché trasferirà sui treni gran parte del traffico su gomma. Mentre Monti ha annunciato che il prossimo vertice intergovernativo tra Italia e Francia si svolgerà proprio a Torino, "sottolineando così il tema chiave di questo incontro", vale a dire la realizzazione della Tav. Occorrono "iniziative concrete" per la crescita, "come quella, oggi confermata con grande volontà da entrambi i Paesi, del collegamento ad Alta velocità Torino-Lione", ha ribadito il presidente del Consiglio.

M.O. - Grande preoccupazione per le decisioni annunciate da Israele è stata espressa dal presidente francese. "Siamo molto preoccupati dalle decisioni annunciate", ha affermato Hollande esprimendo l'auspicio che tali decisioni - riguardanti i 3mila nuovi insediamenti - "non saranno applicate". Verso Israele "non vogliamo intraprendere una logica di sanzioni, ma una di convincimento". Vogliamo la ripresa del negoziato fra israeliani e palestinesi "il più presto possibile" e le misure annunciate "sono contrarie al dialogo". Monti, dal canto suo, ha motivato il sì italiano al riconoscimento alla Palestina dello status di 'Paese osservatore non membro' all'Onu: "Come ho avuto modo di sottolineare da una parte al presidente Abu Mazen dall'altra al Primo ministro Netanyahu, è vista dal governo italiano come un aggiornamento, in assoluta linea di continuità, di una posizione italiana che mira ad avere la massima influenza possibile a sostegno del processo di pace". "Questo quindi ci mette in una posizione - ha assicurato il premier - non certo di minore sostegno e amicizia rispetto a Israele, anzi io credo nella possibilità di essere di maggior aiuto per il chiarimento e l'impulso a posizioni che da una parte e dall'altra giovino al processo di pace. In questa chiave la Francia e l'Italia sono profondamente preoccupate - ha ribadito Monti - della decisione israeliana sulle colonizzazioni e si riconoscono appieno nella dichiarazione del 2 dicembre dell'Alta rappresentante Catherine Ashton".

(Adnkronos)

 



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