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29 marzo 2024

Mogliano

Mortale di Preganziol: “Quello dei rider è un lavoro senza tutele”

I sindacati trevigiani chiedono più sicurezza e dignità dopo l'ennesima vittima sul lavoro

| Isabella Loschi |

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incidente Preganziol

PREGANZIOL - Un’altra vita spezzata sulle strade della Marca. Questa volta a perdere la vita è Roman Zapata, argentino 48enne da pochi mesi in Italia, morto domenica a Frescada di Preganziol mentre era a lavoro: faceva il rider per una azienda di food delivery. “Una categoria, quella degli addetti al delivery, ancora scoperta da tutele contrattuali”, interviene Mauro Visentin, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso.

“Sulle dinamiche del tragico incidente farà luce l’autorità competente - afferma il segretario generale della Cgil trevigiana -, quello che possiamo dire è che questi lavoratori rientrano appieno tra le fila del precariato, senza reali tutele e garanzie poste da contratti di lavoro. Un vuoto normativo che va colmato, anche alla luce dei rischi ai quali vanno incontro ogni volta che prestano la propria opera”.  “Quello dei rider è un lavoro che può essere flessibile e dare opportunità di guadagno a studenti e, come in questo caso, a migranti o a chi vuole arrotondare il salario - conclude Mauro Visentin -, ma non può essere svincolato dalla legislazione in materia di lavoro subordinato”.

A chiedere maggiore sicurezza sul lavoro è anche Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso: “La salute e la sicurezza sul lavoro derubricate in campagna elettorale vanno messe subito al centro dell’agenda politica e tornare prioritarie per la tutela della dignità del lavoro a tutti i livelli. Non è possibile morire mentre si lavora o mentre si fa uno stage in azienda. Nel caso di Preganziol va poi sottolineato che ha perso la vita un lavoratore di una categoria con poche tutele e che qualcuno vorrebbe risolvere con un minimo salariale per legge, mentre è imprescindibile avere tutele contrattuali strutturate e negoziate".
 

“Il contratto da applicare a questi lavoratori - aggiunge Angelo Barrovecchio, segretario generale della Fit Cisl Belluno Treviso - dev’essere il Ccnl Logistica, Trasporto merci e Spedizione, rinnovato a maggio 2021 nella parte economica e unico strumento adeguato per rappresentare le peculiarità di quest’attività e per riconoscere a questi lavoratori diritti e stabilità: il rider dev’essere riconosciuto come lavoratore dipendente, al quale vanno garantiti tutti i diritti, i trattamenti economici e tutele in materia di sicurezza degli altri lavoratori della logistica.

 

Leggi anche:

La tragedia di Preganziol, Roman morto sul lavoro, faceva il rider

 

 


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