La morte del piccolo Jacopo “non è stata baby shaking”
La Procura procederà a breve con l’archiviazione dell’inchiesta che vedeva indagati i genitori per omicidio preterintenzionale
MONTEBELLUNA – Il dolore per la perdita del piccolo Jacopo Sartena a soli 4 mesi, lo scorso 6 ottobre, non sarà mai lenita per la mamma Chiara Sartor, 41 anni, e il papà Pierluigi Sartena, 48 anni: un dramma troppo grande, la perdita di un figlio tanto desiderato. Ma almeno ora possono trovare un po’ di sollievo dalla notizia che la Procura si avvia ad archiviare l’inchiesta, aperta come atto dovuto, per la morte del neonato.
L’ipotesi che sia deceduto per la Shaken Baby Syndrome (quindi per scuotimento), compatibile con l’esteso edema celebrale riscontrato sul bimbo, è stata definitivamente confutata dalla Procura: l’archiviazione ufficiale avverrà non appena sarà depositata la consulenza dei periti. I genitori erano stati quindi indagati per omicidio preterintenzionale ma le valutazioni degli esperti hanno evidenziato che il piccolo non è stato vittima di maltrattamento ma che è stato scosso quando, non dando segni di vita, i genitori hanno disperatamente tentato di rianimarlo, per farlo respirare.
Purtroppo, si è trattato di un tentativo vano, così come le cure prestategli dai sanitari dell’ospedale di Verona dove era stato ricoverato in condizioni disperate per due giorni prima del tragico epilogo. Una vicenda che non ha straziato solo la famiglia del piccolo Jacopo ma ha scosso l’intera comunità di Montebelluna in un periodo in cui un’altra neonata era venuta mancare nella sua culla: tragedie che nessuna famiglia dovrebbe mai vivere.
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