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29 marzo 2024

Oderzo Motta

E' morto Bepi Covre, il leghista eretico

Il mondo della politica e dell'imprenditoria piangono la scomparsa dell'ex sindaco di Oderzo e deputato

| Gloria Girardini |

| Gloria Girardini |

E' morto Bepi Covre, il leghista eretico

ODERZO - E’ morto all’età di 69 anni, Bepi Covre, ex sindaco di Oderzo e parlamentare della Lega Nord. La notizia della sua scomparsa si è diffusa questa sera. Lo stesso governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dato l'ultimo saluto all’imprenditore veneto nella propria pagina Facebook: “Ciao Bepi". Covre era malato da tempo, immancabile  da parte dell'ex deputato la recita della preghiera dell’alpino durante la messa in ricordo della battaglia di Nicolajewka ad Oderzo. Quest’anno l’imprenditore non era riuscito ad essere presente di persona e aveva recitato la poesia al telefono in collegamento con i presenti. Nato a Santa Maria del Palù,alle porte di Oderzo, si diplomò come ragioniere a Conegliano. Covre viveva con la famiglia a Mansuè e aveva fondato il proprio impero a Gorgo al Monticano con l'azienda Eureka. Imprenditore, apprezzato per la vivacità intellettuale, si autodefiniva un 'leghista eretico' per le posizioni spesso autonome rispetto alla segreteria del Carroccio.

 

Alla fine degli anni ’80 entrò nelle file della Liga Veneta-Lega Nord, nel 1990 venne eletto consigliere comunale a Motta di Livenza, per poi dare le dimissioni vista l’elezione a sindaco di Oderzo nel 1993. Fu il primo non democristiano dal secondo dopoguerra a ricoprire il ruolo di primo cittadino a Opitergium, nel ’97 venne nuovamente eletto sindaco ottenendo il 50,04% dei consensi, quattro voti più del quorum necessario per evitare il turno di ballottaggio. Nel 1996 venne eletto deputato della Repubblica per la Lega Nord. Da parlamentare presentò tre proposte di legge tra cui le disposizioni per l’attribuzione di funzioni di protezione civile al Corpo degli Alpini. A metà degli anni Novanta Covre fondò il Movimento dei Sindaci del Nordest insieme all'allora sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, al sindaco di Pordenone Alfredo Pasini e al noto giornalista Giorgio Lago. Nel 2004 scrisse e pubblicò la sua biografia, Sono un veneto. Storia di un leghista eretico, per la casa editrice trevigiana Santi Quaranta.Nel 2016 fu espulso dalla Lega, dopo essersi schierato a favore del referendum per la riforma costituzionale promossa da Matteo Renzi, in contrasto con il suo partito. 

 

"Se ne va un amico, un pezzo di storia fondamentale della Lega che ha scritto pagine importanti nelle vicende della nostra comunità. Per trent'anni è stato un punto di riferimento: per noi che, ragazzini, cominciavano ad assaporare il gusto della politica; per una generazione di amministratori che hanno avuto in lui l'esempio di un grande sindaco, il primo a sdoganare la Lega-ricorda Zaia- Incallito autonomista, lo chiamavamo l'eretico (e a lui piaceva farsi definire così)per la sua capacità di esprimere le sue idee sempre con grande franchezza e lucidità di visione futura. Le chiacchierate con lui (l'ho sentito l'ultima volta la settimana scorsa) erano sempre un momento di importante confronto, con lui sempre attento e curiosi nel cogliere i segni del mondo che cambia, delle trasformazioni del popolo veneto, sempre capace di cogliere quelle sfumature che anticipano le trasformazioni della società". "Mi mancherà molto Bepi, il suo pensiero - ha concluso Zaia - ma anche il suo modo di intendere l'amministrazione e quella capacità di visione strategica che sono davvero di pochi. Portò i temi dell'autonomia dal Veneto a livello nazionale. Tutti gli dobbiamo qualcosa e dobbiamo essergli grati".

 


| modificato il:

Gloria Girardini

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