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28 marzo 2024

Oderzo Motta

Motta, inaugurata l'abitazione per quattro adulti con disabilità: vivranno in autonomia

L'iniziativa, seguita dalla Cooperativa madonna dei Miracoli, è la seconda in centro: le parole del presidente Eugenio Anzanello

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

Motta, inaugurata l'abitazione per quattro adulti con disabilità: vivranno in autonomia

MOTTA DI LIVENZA - Paolo, Toni, Silvia e Michela sono adulti “diversamente speciali” seguiti dalla Cooperativa Madonna dei Miracoli: vivranno da oggi in maniera del tutto autonoma in una nuova casa in via Treviso a Motta, acquistata dalla Cooperativa Madonna dei Miracoli che segue i centri diurni Anffas in zona Santuario a Motta e in località Malintrada.

Un appartamento è già attivo da anni in piazzetta Lucchesi a Motta. Sabato scorso ne è stato inaugurato un altro, alla presenza del sindaco Alessandro Righi, dell’assessore al sociale Laura Vettor, del parroco don vittorino Battistella e di tanti collaboratori, presidenti e volontari di associazioni no profit. Tante le persone presenti che hanno voluto sentire la loro presenza ai quattro nuovi inquilini, compresi gli amici che vivono nell’altro appartamento in centro.

Durante la piccola cerimonia di sabato il presidente della Cooperativa Madonna dei Miracoli Eugenio Anzanello, prima del taglio del nastro, ha ricordato tre importanti figure nella storia della Cooperativa che lavora all'ombra del campanile del Santuario di Motta: «Renzo Pesce, insieme Renzo Gobbo e Gigi Prosdocimo hanno dato il via ormai molti anni fa a quest’avventura. Renzo Gobbo mi diceva sempre che la "vita è un lampo, non fare domani quello che puoi fare oggi: domani potrebbe essere tardi”. E poi mi diceva: “Non avere paura, la Provvidenza ci aiuta sempre. Bisogna solo darle una mano”. Ebbene, nel 1993 segnalai al mio presidente dell’epoca Renzo Pesce di avere bisogno di un appartamento per i nostri ragazzi che vivevano quasi da soli. “Dove li mettiamo?” Solo tre giorni dopo ecco la provvidenza: si liberò un appartamento in centro a Motta, era in vendita. L’allora sindaco appoggiò l’idea e ci sostenne. Fu una provocazione, ma ebbe successo». Quell’appartamento, ribattezzato “La Meta”, fu il primo appartamento di quel tipo in tutta l’Ulss trevigiana di allora. 
«Un nostro volontario, Mansueto, di Gorgo al Monticano, lavorò con noi dal 1992 fino alla sua scomparsa, qualche anno fa. Nel testamento aveva richiesto che il suo appartamento venisse abitato dai nostri ragazzi. Però era al secondo piano e senza ascensore.

Ebbene, riuscimmo a venderlo e, con una cifra ulteriore messa a disposizione dalla Cooperativa, siamo riusciti a comprare questa abitazione, cosicché il sogno di Mansueto è stato realizzato. Il progetto degli appartamenti sta prendendo piede perché le Comunità alloggio, ancora indispensabili, da sole però non sono sufficienti. Dobbiamo trovare modi diversi per valorizzare le persone che seguiamo. E farle fare la loro vita, non nascoste ma vive, nel cuore delle comunità. E questo per persone con disabilità è davvero molto importante».

 



Angelo Giordano

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