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20 aprile 2024

Muoviti che ti passa (la fame)

- Tags: fame nervosa, attività fisica

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Eva Da Ros | commenti |

Il movimento è connaturato nell'uomo, potremmo dire che è tra le sue necessità come mangiare, bere o dormire. Lo si capisce dal benessere che sperimentiamo dopo un'uscita in bicicletta, una bella nuotata o semplicemente una passeggiata: stanchi ma felici. Durante lo sforzo fisico l'organismo produce infatti endorfine, sostanze capaci di farci sentire meno la fatica e migliorare il nostro umore.


Gli effetti dell'attività fisica si propagano in molte direzioni, arrivando a modulare persino il comportamento alimentare. Spesso, soprattutto le donne ahimè, lamentano attacchi di “fame nervosa” che, ragionando insieme, sono il più delle volte riconducibili a stati emotivi negativi: noia, solitudine, insoddisfazione, ansia, rabbia, tristezza le più frequenti.
Vi siete mai chiesti se gli episodi in questione vi capitino più spesso in compagnia o quando siete soli? A casa o al lavoro? Quando siete immmersi in qualche attività piacevole o mentre guardate la televisione? Se fosse fame vera - quella fisica, da vuoto nello stomaco - la sentireste sempre e comunque. E allora, appurato che di fame emotiva si tratta, sfruttiamo queste sudate endorfine per ritrovare un rapporto corretto con il cibo, inserendo quotidianamente un po' di attività fisica.
 

Avete già pronta qualche scusa tipo:
- Non sono costante
- Non ho forza di volontà
- È troppo stressante pensare di camminare tutti i giorni
- Non ho tempo, sono troppo impegnato
- Anche se faccio attività fisica ingrasso lo stesso
- È troppo faticoso, solo un’attività fisica strenua fa perdere peso
- Più mi muovo più mi viene fame
- Ho fatto attività fisica, posso mangiare di più
- Tutti gli altri possono oziare finché vogliono
- ...

Potete iniziate con il prevedere brevi spostamenti a piedi per andare a prendere il giornale, qualche passeggiata più lunga con il cane, un corso divertente di ballo, una marcetta la domenica mattina - conoscete il circuito Trevisando? - e così via.
Se soli vi annoiate coinvolgete amici, vicini di casa, consorti e figli.
Se il problema è il tempo, riorganizzate le priorità e provate a delegare.
Se pensate che è faticoso avete ragione! lo è sia fisicamente (non siete allenati) sia mentalmente (fare fatica per fare fatica è poco allettante), ma i vantaggi che sperimenterete la renderanno presto tollerabile e poi necessaria.
Smettere di rimandare a domani e mettersi le scarpe comode è il primo passo.
L'esperienza di benessere e il miglioramento quasi immediato di molti parametri (peso, pressione, glicemia, ecc...) saranno lo stimolo per continuare.



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