VITTORIO VENETO - Il ruolo di capofila del Museo della Battaglia nel progetto di finanziamento europeo per i musei della Grande Guerra sarebbe stato "scippato" da San Donà di Piave, uno dei quattro soggetti della cordata per l'ottenimento del finanziamento che a Vittorio Veneto dovrebbe far arrivare 3 milioni di euro, cifra che permetterebbe di rimettere a nuovo e ampliare il museo cenedese.

«La città di Vittorio Veneto, per lungo tempo la seconda città della Marca Trevigiana - commenta  il consigliere comunale del PD, Alessandro De Bastiani - continua a perdere posizioni su tutti i fronti, da ultimo il mancato riconoscimento del ruolo primario nella costituzione della Rete dei Musei della Grande Guerra, sorpassata dal Museo della Bonifica di San Donà di Piave che ospita una piccola sezione espositiva dedicata alla Prima Guerra Mondiale».

Il Museo della Battaglia, «il più antico e importante museo del Veneto della Prima Guerra Mondiale» scippato del suo ruolo guida dalla cittadina veneziana sarebbe, secondo De Bastiani, solo «un altro inequivocabile segnale di declino che dovrebbe innescare un serio dibattito sul ruolo e sul futuro della nostra città».

Ma di chi è la colpa di questo declino? «Il sindaco in sede di commissione consigliare aveva sentenziato che "la responsabilità è solo dei vittoriesi". Il ruolo degli amministratori - chiude De Bastiani - è quello di governare i processi di cambiamento e di sviluppo, perlomeno sforzarsi di farlo, evitando di addossare la responsabilità ai vittoriesi».