Musulmani e cattolici insieme in chiesa contro il terrorismo
Imam e islamici in preghiera con i fedeli cattolici per la pace
| Isabella Loschi |
TREVISO - Fedeli e rappresentanti religiosi musulmani in chiesa durante la messa. Uniti in preghiera per condannare il terrorismo ed esprimere solidarietà ai cristiani dopo l'uccisione del sacerdote francese.
Un gesto senza precedenti, quello avvenuto domenica mattina a Treviso e Montebelluna, per rispondere ad una minaccia senza precedenti. L’iniziativa avanzata dal Consiglio francese dopo l'assassinio di padre Jacques Hamel a Saint Etienne de Rouvray, per il culto musulmano è senza precedenti, sia per l’autorevolezza dell’organismo che la propone sia per il suo valore simbolico.
“Una iniziativa di grande valore simbolico - ha sottolineato don Bruno Baratto, incaricato diocesano per le relazioni tra cristiani e musulmani- per i musulmani i luoghi di culto di altre religioni sono rispettati ma normalmente non sono frequentati, come non partecipano alle celebrazioni rituali di altre fedi. Per questo scegliere un gesto simile, chiedendo di essere presenti quando la comunità cristiana si riunisce per celebrare l’Eucaristia è davvero una proposta molto forte e significativa”
Ieri mattina i fedeli che hanno parteciapato alla messa in Duomo alle 9.30, a Treviso e Montebelluna, hanno avuto la sorpresa di trovare l’imam Mourchid Sallahadine e i rappresentanti dell’associazione culturale e religiosa islamica Attawassol che, introdotti dal parroco, don Antonio Genovese, hanno rivolto alla comunità cristiana il loro saluto e la partecipazione al dolore per il tragico evento che ha portato alla morte di padre Jacques Hamel. Due sono stati i punti principali del messaggio letto dall’imam di Montebelluna: il primo, la condanna netta e senza sconti non solo di chi ha compiuto questo attentato, ma anche di chi strumentalizza la religione islamica per interessi di violenza e di potere; il secondo, riaffermare il rispetto e la vicinanza alla comunità cristiana e la volontà di lavorare insieme per il bene di tutti e una pace vera nel mondo.
“Noi Musulmani nelle chiese: un'ottima risposta al terrorismo che ha colpito un prete mite in Normandia - ha commentato Abdellah Ajouguim, presidente dell'associazione culturale islamica Attawasol - Il prossimo passo sarà di invitare i cristiani a recarsi nelle nostre moschee. E poi ebrei e musulmani nelle chiese. Musulmani e cristiani nelle sinagoghe. Cristiani ed ebrei nelle moschee. Senza dimenticare chi afferma di non credere, invitando anche loro ad una conoscenza reciproca. Ma questo gesto è stato possibile perché c’è già da tempo un paziente cammino quotidiano di visite reciproche, anche se poco conosciuto. Vogliamo continuarlo con sempre maggior convinzione”.