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09 febbraio 2025

Treviso

Nei pronto soccorso della Marca una donna vittima di violenza ogni tre giorni

La dottoressa Morellato: "Da inizio anno ad oggi sono 579 le donne arrivate negli ospedali con codice rosa. Ma è solo la punta dell'iceberg"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

violenza sulle donne

TREVISO - Ogni tre giorni nei pronto soccorso degli ospedali trevigiani arriva una donna vittima di violenza. Un dato che rappresenta solo il 10% delle donne vittime di violenza. Proprio per tutelare le vittime di violenza che si rivolgono ai pronto soccorso e cercare di dare loro il massimo sostegno l’Ulss2 ha nominato la dottoressa Catia Morellato, medico del Pronto Soccorso di Montebelluna, referente aziendale del percorso di tutela delle vittime di violenza.

“Dal 2017 ad oggi i codici rosa nell’Ulss 2 sono stati 4.142, di cui 579 solo quest’anno, un incremento del 5% rispetto allo scorso anno. “L’Ulss 2 si sta impegnando moltissimo su tutti i fronti per arginare questa enorme problematica: nel corso degli anni ha proposto diverse iniziative di sensibilizzazione e ha istituito un gruppo di lavoro molto attivo per contrastare questo fenomeno - spiega Morellato - Con il dottor Enrico Busato, primario dell’Ostetricia e Ginecologia di Treviso, stiamo istituendo un percorso aziendale per la presa in carico delle vittime di violenza sessuale, in linea con quanto già realizzato per la presa in carico dei minori vittime di abuso e maltrattamento”.

Nei reparti di Ostetricia e Ginecologia sono stati inoltre avviati dei percorsi di formazione del personale per poter aiutare nel miglior modo possibile le pazienti vittime di violenza che vengono identificate con il codice rosa proprio per dare loro priorità e maggiore privacy. “Nei Pronto Soccorso dell’Ulss 2 sono attivi i “Codici Rosa”, una priorità che al momento del triage viene attribuita alla donna individuata come vittima di violenza - ha spiegato il dottor Enrico Bernardi -. La nostra volontà è che queste pazienti, ancor più se accompagnate dai loro bambini, vengano prese in carico tempestivamente e possano rimanere in una zona dedicata a tutela della loro privacy. Se non si presenta la necessità di un ricovero, viene effettuata una valutazione del rischio di un nuovo episodio di violenza e, in base al risultato, viene attivata la rete di sostegno. Purtroppo le donne vittime di violenza sono spesso reticenti alla denuncia: il nostro compito in qualità di operatori sanitari è quello di aiutarle a trovare il coraggio, supportarle e far sì che non cadano nell’isolamento, spesso provocato dalla solitudine e dal sentirsi colpevoli. Dobbiamo aiutarle a riconoscere che il problema non sta in loro, ma arriva dal di fuori”.

“La nostra azienda ha realizzato una delibera sul percorso a tutela delle vittime di violenza, sia per quanto riguarda l’accesso in Pronto Soccorso che in Ostetricia e Ginecologia, con l’intento di definire una rete importante che coinvolge i Centri antiviolenza del territorio, le Forze dell’Ordine, le Case-rifugio e gli enti territoriali – ha commentato il direttore generale, Francesco Benazzi -. La dottoressa Morellato, individuata come referente aziendale, lavorerà per le donne che si rivolgono alle nostre strutture, ma anche per le nostre operatrici, che costituiscono l’80% del personale aziendale e che possono anche loro subire violenza. La dottoressa avrà anche il compito di “non dimenticare”, facendo in modo che il 25 novembre sia non solo una volta all’anno, ma ogni giorno: la sensibilizzazione rimane uno strumento importante per aiutare le donne a denunciare.

Da inizio anno ad oggi sono 579 le donne che hanno avuto il coraggio di rivolgersi ai nostri Pronto Soccorso, ma questo dato rappresenta soltanto la punta di un gigantesco iceberg”. Questa sera e domandi sera, 25 novembre, gli ospedali dell’Ulss 2 saranno illuminati di arancione, colore simbolo della violenza, aderendo alla campagna “Orange the world” promossa da Soroptimist International. Nell’ambito della stessa, dal 16 novembre sono esposti due roll-up, uno all’ingresso dell’ospedale Ca’ Foncello e uno a Borgo Cavalli, il cui contenuto richiama il motto dell’UNWomen “Orange the world - non accettare nessuna forma di violenza – chiama il 1522 – read the signs”. Inoltre, fino a domani, è possibile comprare la pagnotta “Abbraccio” preparata dai fornai della Marca aderenti all’iniziativa, giunta alla terza edizione, e distribuita nei sacchetti “antiviolenza”: acquistando “Abbraccio” ognuno potrà dare il proprio contributo a sostegno dei cinque Centri antiviolenza operanti sul territorio provinciale.


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