NELLA MARCA MENO STALLE E PIÙ VIGNETI
Nell'opitergino-mottense il 45% delle aziende di allevamento ha chiuso
TREVISO - Le stalle chiudono e i vigneti proliferano. Il fenomeno nell'ultimo decennio ha raggiunto dimensioni tali da cambiare la stessa geografia agricola della Marca trevigiana.
A segnalare la metamorfosi è la Cia di Treviso, alla luce delle percentuali e dei dati messi in luce dal sesto Censimento generale dell'agricoltura, presentati dall'assessore regionale Franco Manzato.
Il territorio dell'opitergino-mottense ad esempio è "zona rossa" in Veneto per quanto riguarda la variazione percentuale del numero di aziende con allevamenti bovini, con più del 45% di aziende allevamenti che hanno chiuso i battenti. La stessa zona diventa "verde" e segna un segno positivo quando si parla invece di Sau, la superficie agricola coltivata, in questo caso a vite. Da una parte per la zootecnia trevigiana è l'esodo. Dall'altra la superficie vitata si è espansa a macchia d'olio.
Ora a mettere uno stop, almeno sul Prosecco, è giunto il decreto firmato venerdì dal governatore del Veneto Luca Zaia, con il divieto di piantare altre viti di Glera da destinare alla produzione del prosecco da qui al 2014, per tutto il territorio della nuova doc.
"Tutto è partito nel '95, '96 con l'entrata a norma delle quote latte - spiega Narciso Borga, responsabile del gruppo di interesse zootecnico della Cia di Treviso e allevatore - Meno allevamenti e meno capi significano meno posti di lavoro. Ma significa anche mettere a rischio le tipicità con il mercato dell'importazione".