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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

NELLA PATRIA DELLO JUDO

Il 22enne Andrea Posocco porta un po' di Vittorio Veneto in Giappone

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Vittorio Veneto - Sono state 2 settimane fantastiche quelle che Andrea Posocco, atleta del Kodokan Judo Vittorio Veneto, di 22 anni, ha trascorso in Giappone, la patria di quest'arte marziale diffusa in tutto il mondo.
 Per quindici giorni Andrea ha portato i colori del Kodokan presso la prestigiosa Università giapponese di Tenri, dove ha convissuto con i coetanei universitari potendo sperimentare gli intensi allenamenti di Judo e il loro stile di vita.

Ad accompagnarlo c'erano Fernando Marverti, atleta titolato, ora allenatore del Sambo Verona e la sua giovane allieva Anna Righetti. I 3 hanno avuto la possibilità di seguire i 2 allenamenti quotidiani della squadra dell'Università di Tenri, cittadina nel Kansai (la regione di Osaka e Kyoto) famosa per i grandi campioni di judo che ha sfornato.

“E' stato un onore  - commenta Andrea - allenarsi al fianco di leggende viventi, come Nomura, unico judoka della storia ad aver vinto 3 ori olimpici o Takamasa Anai, campione assoluto Open del Giappone, ma la mole di lavoro è stata decisamente impressionante!”

Sveglia all’alba, infatti, per il 22enne italiano: alle 6.30 era in programma la preparazione fisica e il pomeriggio si proseguiva con 2 ore abbondanti di judo, quasi esclusivamente randori (combattimento libero). “Un metodo di allenamento abbastanza diverso da quello occidentale spiega Sergio Posocco, papà di Andrea e presidente del Kodokan Judo Vittorio Veneto - considerando che la preparazione fisica è totalmente a carico naturale e incentrata sulla resistenza alla forza, e che i randori sono più lunghi (minimo 7 minuti) e sono effettuati senza pause. Ma anche uno stile decisamente differente, molto più elegante e tecnico, grazie agli anni di studio che i ragazzi hanno l'opportunità di compiere dalle scuole materne, e con il vantaggio di essere praticamente esente da traumi, nonostante il volume di lavoro”.


“Senza dubbio – aggiunge Andrea - colpisce la dedizione assoluta al maestro e lo spirito di appartenenza al gruppo che gli studenti hanno, che gli permette di mantenere ritmi di allenamento e di vita (questi sono ragazzi che nel tempo liberano seguono le lezioni universitarie e danno esami), in un'atmosfera che però ha un che di militaristico. D'altronde in questo si riflette la rigorosa mentalità giapponese, che ha permesso alla nazione del Sol Levante, con decenni di sacrifici e di abnegazione, di essere la seconda potenza mondiale”.

Sicuramente infine va segnalata e deve far riflettere noi italiani l'enorme offerta sportiva che le scuole e le università nipponiche offrono: strutturate come campus, ognuna di esse è fornita di un campo da gioco o di una palestra per ogni disciplina su cui si allenano le squadre degli studenti, dal judo e il kendo, più tradizionali, al baseball o al basket.

 


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