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19 aprile 2024

Nord-Est

Neve e valanghe: Due morti nel Trentino e uno nel bellunese. 17 anni il più giovane

4 slavine el comprensorio sciistico del Faloria

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Neve e valanghe: Due morti nel Trentino e uno nel bellunese. 17 anni il più giovane

TRENTO, 7 FEB - Due persone sono morte in Trentino questo pomeriggio. Si tratta di un giovane sciatore fuori pista lombardo e di uno snowboarder vicentino travolto da una valanga.

Entrambi gli incidenti sono avvenuti nella zona di Castello Tesino, sulle piste da sci del passo del Brocon, nel Trentino orientale (in foto).
Per lo sciatore fuori pista sono intervenuti elicottero del 118, ambulanza e una serie di mezzi di servizio delle piste, ma per il ragazzo, 17 anni, i tentativi di soccorso sono stati vani. Della valanga è rimasto vittima invece un uomo di 40 anni della provincia di Vicenza, che stava affrontando, in compagnia di altri quattro amici, rimasti illesi, un fuori pista sul monte Agaro, in località Chalet Paradiso, sul versante della montagna che si affaccia sulla Valsugana.

Scattato l'allarme, dato dai compagni, il coordinatore dell'area operativa Trentino orientale del Soccorso alpino trentino e la centrale operativa di Trentino emergenza, hanno inviato sul posto due elicotteri, con a bordo il tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino Trentino, il personale medico e infermieristico, due unità cinofile del Soccorso alpino trentino, un'unità cinofila della Guardia di Finanza e circa 30 tecnici della Zona operativa Valsugana-Tesino. Giunti sul posto i soccorritori hanno iniziato subito le ricerche con i cani, le sonde e sapendo che l'uomo era sprovvisto di ArtVa anche con il Recco, una speciale apparecchiatura che permette di rintracciare il segnale di piastrine inserite nelle tute da sci.

Lo snowbordista è stato trovato, con le sonde, sotto un metro e mezzo di neve, ma per lui non c'è stato nulla da fare.


L'allarme valanghe non ha evitato la morte in montagna nemmeno nel bellunese. E' finita in tragedia oggi poco lontano da Cortina la vacanza sugli sci di una famiglia olandese. Uno dei tre figli della coppia, 24 anni, ha perso la vita sotto una enorme slavina (500 metri di fronte, 200 di lunghezza) staccatasi sotto il Monte Averau, sul versante di Passo Giau, mentre faceva fuoripista.

 

Un altro morto c'e' stato nel cuneese, in Valle Stura. E' uno scialpinista inglese di 47 anni che, con altri compagni, si era salvato da una valanga anche grazie ai sistemi di sicurezza, ma è stato trascinato dalla forza d'urto contro un albero, morendo all'istante.

La sorte invece l'ha sfidata deliberatamente il giovane olandese, che con il padre e i fratelli stava sciando nel comprensorio del Col Gallina-5 Torri, vicino Passo Giau. Nonostante l'allerta lanciata dalla Protezione Civile, che stimava oggi tra il grado 3 e 4 (marcato) il rischio valanghe, non ha resistito a buttarsi in neve fresca. Appena sotto il rifugio Averau ha tagliato a destra in fuori pista, seguito da due familiari, ed il suo peso ha provocato il distacco. Nessuno di loro aveva attrezzature di sicurezza, come l'Arva o i moderni 'airbag' da scialpinismo che, in caso di valanga, consentono di stare a 'galla' sulla di neve.

L'enorme massa bianca è venuta giù all'improvviso, travolgendo il giovane, il padre e un altro fratello. Il terzo è rimasto incolume. In pochi minuti sono giunti con gli elicotteri gli uomini del Corpo Forestale, del Suem 118, quelli del Soccorso Alpino, mentre in zona c'erano già i militari della Guardia di Finanza. Il padre e uno dei figli sono riusciti a mettersi in salvo, riportando solo alcune lesioni. Il 24enne è invece scomparso alla vista degli altri. Spuntava solo uno degli sci. Così lì inizialmente si sono concentrate le ricerche, cui hanno preso parte con il passare dei minuti quasi un centinaio di persone. Con l'aiuto di sei cani del Corpo forestale la valanga è stata battuta palmo a palmo, senza esito. Poi, in elicottero da Sappada, è arrivato con un altro istruttore il cane più esperto della Forestale, 'Dik', e il fiuto l'ha portato subito su un punto preciso della slavina: sotto un metro e 80 di neve c'era il corpo del disperso. E' stata tentata ogni manovra di rianimazione, inutilmente. Troppo grave e prolungato lo stato di ipotermia, che non ha dato scampo al turista olandese. Sul posto è giunta in seguito anche la madre, rimasta immobile davanti al figlio.

Un finale tragico per una giornata di super-lavoro dei soccorritori in montagna. Nonostante l'allerta valanghe, la giornata di sole aveva attirato sulle piste delle Dolomiti migliaia di sciatori e scialpinisti. Nel comprensorio sciistico del Faloria, sopra a Cortina d'Ampezzo, in mattinata erano venute giù ben 4 slavine. Ma i gestori degli impianti, prudentemente, avevano scelto di chiudere subito le piste per evitare rischi. Proprio in Faloria stavano lavorando alla bonifica delle slavine le squadre delle Forestale e del Soccorso alpino, che poi si sono spostate in zona Giau.

In Veneto un'altra slavina ha coinvolto uno sciatore, sul Monte Falcone, nel vicentino. L'uomo però è stato estratto quasi incolume dai tecnici del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno, e poi portato in ospedale.

 


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