PONTE DI PIAVE - «La risposta armata individuale è pericolosa, soprattutto se cavalcata dalle istituzioni».

L’hanno detto i consiglieri di opposizione Luciano De Bianchi (nella foto) e Giulia Nardi (Siamo Ponte) che hanno inviato un’interpellanza al sindaco Paola Roma. Il riferimento è ai recenti fatti di Faé di Oderzo, dove l’imprenditore Sandro Magro aveva intimidito alcuni ladri sparando con il fucile da caccia e per il quale è in atto una raccolta firme in cui hanno partecipato oltre 3.000 persone.

Ma soprattutto all’episodio in cui era stato protagonista l’assessore provinciale Mirco Lorenzon, reisdente a Negrisia di Ponte di Piavem che aveva raccontato di aver sparato alcuni colpi in aria di risposta a dei ladri che avevano sparato a loro volta. Immediata l’interpellanza: pertanto della questione se ne parlerà anche in Consiglio comunale.

Spiegano De Bianchi e Nardi: «Siamo consapevoli della gravità del fenomeno della diffusa criminalità che colpisce anche la nostra comunità. Siamo inoltre convinti che la forte collaborazione con le forze dell’ordine ha sempre dato ottimi risultati.

In ogni caso la risposta armata individuale è una scelta sbagliata e pericolosa, soprattutto se adottata e cavalcata da chi rappresenta le istituzioni». Ieri summit alla Prefettura di Treviso proprio sul tema. «Chiediamo al sindaco di verificare con precisione lo stato della criminalità nel territorio provinciale e le risposte di sicurezza necessarie sia in termini di uomini che di mezzi». De Bianchi e Nardi in Consiglio chiederanno anche di «impegnare tutti i parlamentari trevigiani, a garantire, con nuove norme, interventi della giustizia certi e rapidi