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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

I NO-GLOBAL, LA BABAYAGA E SERRAVALLE CINTA D'ASSEDIO

Nessun disordine nel centro storico, dove i negozi hanno tenuto... gli occhi chiusi. Su suggerimento del sindaco

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Vittorio Veneto - C'era una volta un caos annunciato. E che poi non c'è stato.

C'era, oggi pomeriggio, a Vittorio Veneto (ma sopratutto nel centro storico di Serravalle) una massiccia presenza di forze dell'ordine: carabinieri (con gli artificieri), polizia, polizia municipale, vigili del fuoco, protezione civile. E c'erano, sin dalle pime ore del pomeriggio, quando su Vittorio Veneto s'è abbattuto l'inevitabile acquazzone primaverile, piccoli capannelli di curiosi venuti a vedere che cosa sarebbe successo.

Quello che doveva succedere era ...l'assalto ai forni: una vistosa e agguerrita manifestazione di protesta da parte di sedicenti no-global che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze per i tranquilli commercianti di Serravalle. Questo, infatti, era ciò che lo stesso sindaco Scottà aveva ventilato. "Qualche giorno fa - racconta Raffaele Salton, titolare della libreria Il treno di Bogotà - il sindaco è venuto nel mio negozio insieme a un rappresentante delle forze dlel'ordine e mi ha avvisato che oggi a Serravalle ci sarebbe stata una manifestazione di protesta e che sarebbe stato preferibile tenere tutto chiuso, con le serrande abbassate. Di fronte alla mia peplessità, il sindaco ha sottolineato che la scelta spettava a me, ma che lui mi aveva avvertito".

E' naturale, secondo Salton, che l'avviso del sindaco, che ha visitato personalmente tutti gli esercizi commerciali, abbia messo in allarme i negozianti, che hanno tenuto chiuso i negozi sin dal mattino. Le uniche attività a tenere aperte nel centro storico sono state un'erboristeria, il bar Ventennale (che ha ospitato i soliti avventori alla ricerca dell'ombra perduta...in altri locali) e, appunto, la libreria per ragazzi, dove l'impavido Raffaele - assediato solo da mamme e bimbi alla ricerca di buone letture - raccontava la storia della strega Babayaga, rimasta a bocca asciutta perché vinta dalla scaltrezza di un bimbo più vispo di lei.

Insomma: i timori, le preoccupazioni, le paure che Serravalle potesse essere presa d'assalto e messa a soqquadro si sono rivelati inforndati. Il gruppo di protesta, alla chetichella, sotto la pioggia del primo pomeriggio, è sì arrivato a Serravalle; si è sì piazzato sotto i portici e nel posteggio di fianco al teatro Da Ponte, ma si è limitato a mangiare michette, bere gotti di vino rosso, scandire qualche slogan ("ci avete tolto l'acqua pisciandoci dentro scarichi e liquami"), fare il karaoke con l'Internazionale e improvvisare un paio di balli da strada.

La perfomance, più che la protesta, ha suscitato il sorriso dei curiosi che a frotte sono arrivati a Serravalle per capire quanto fosse pericolosa la protesta dei giovani (una ventina) che firmandosi "Assemblea contro il g8 Agricoltura" ha messo in scena un po' di malcontento e distribuito un volantino in cui evidenziavano la loro contrarietà agli Ogm.

Il sit-in, tuttora in corso, non ha probabilmente fatto nemmeno il solletico al G8. Quello che oggi, a Cison, ha richiamato i ministri che contano, il direttore generale della Fao e i vertici mondiali dell'agicoltura. Chissà se il banchetto di Altragricoltura previsto per domani mattina, alle 10 in piazza del Popolo, farà arrivare un'eco delle sue prese di posizione dentro le turrite mura di Castelbrando. Domattina, a Vittorio Veneto, una delegazione dell'associazione Altragricoltura, proveniente da Siclia, Puglia, Calabria e Campania distribuirà prodotti agricoli biologici e qualche brochure informativa.

edr

 


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