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01 settembre 2024

Nord-Est

No netto al niqab nelle scuole

Sindaco e vicesindaco di Pordenone intervengono sulla vicenda della bambina…velata

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niqab

PORDENONE - A portare la vicenda fuori dalle aule scolastiche (e a farla palleggiare sui media) sono stati i genitori di alcuni scolari. Nel tumulto di zaini decorati coi supereroi, e berretti e giubbottini colorati che uscivano dalla scuola elementare una settimana fa qualcuno è stato colpito da una “dissonanza”: una figurina completamente coperta da un velo nero. Una bambina che indossi un niqab per andare a scuola si fa notare anche se non vuole. Anche se la sua famiglia non vuole. Più si nasconde, più aggetta. Per lo meno da queste bande.

E quindi, chiacchiera su chiacchiera, anche chi quel plesso elementare non l’ha mai visto, ha notato qualcosa di anomalo: una scolaretta di dieci anni coperta dalla testa ai piedi fa notizia, fa polemica (la Lega ha tuonato qualcosa), fa prendere qualche decisione condivisa in merito a una questione che - almeno in Italia - si riteneva non prioritaria: è accettabile o no il velo integrale nelle scuole?

A una settimana dal fatto - che è durato solo un giorno, visto che la bambina, grazie all’intervento della maestra, ha poi sostituito il niqab con l'hijab (un semplice fazzoletto da testa) - il sindaco e il vicesindaco di Pordenone hanno espresso una dichiarazione congiunta che toglie ogni dubbio: il niqab a scuola non è ammissibile. “Ribadiamo il nostro no netto al niqab nelle nostre scuole - hanno affermato il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, e il suo vice, nonché assessore all'istruzione, Alberto Parigi -. Su questo non si deve transigere. Il niqab è inaccettabile e non è in alcun modo segno di integrazione ma di rifiuto dell'integrazione stessa, lesivo della dignità della donna, tanto più di una bambina, e incompatibile con i nostri valori, la nostra società, i nostri costumi".

Sulla vicenda sindaco e vicesindaco hanno inoltre chiesto ai dirigenti scolastici “informalmente e formalmente di comunicare al Comune le esatte circostanze del caso per continuare incontri e approfondimenti riservati, all'unico scopo di dare una mano, per quanto di competenza del comune, alle famiglie, attivando i servizi sociali qualora ve ne fosse bisogno”. I due amministratori, discostandosi dalla scia di polemiche seguita all’episodio, si augurano che le chiacchiere svaniscano presto. “Non saremo noi - hanno concluso - a esporre al clamore mediatico la bambina, la scuola e la maestra che è efficacemente intervenuta".

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