Sprar, i Comuni dicono no
Numerosi rinuniciano alla possibilità dell'accoglienza diffusa
VITTORIO VENETO - “Non abbiamo strutture pubbliche per accogliere i richiedenti asilo”. E’ questa la motivazione con cui i sindaci di Miane, Follina, Tarzo, Cison, Sarmede e Cordignano hanno spiegato la loro scelta di dire no allo Sprar. Vittorio Veneto aveva proposto la partecipazione dei tutti i comuni dell’Unione Montana delle Prealpi Trevigiane per partecipare, insieme, al bando per l’accoglienza diffusa. Bando con cui i Comuni mettono a disposizione immobili per accogliere richiedenti asilo mentre le spese vengono coperte per il 95% dai fondi europei.
Un’opportunità, per i Comuni, anche dal momento in cui questo eviterebbe grossi ammassamenti di profughi come quello del Ceis a Vittorio Veneto, dove ne sono ospitati oltre cento, e quello annunciato a Cison di Valmarino, dove un’ottantina di ragazzi dovrebbero prendere posto al Borgo.
I primi cittadini Angela Colmellere, Mario Collet, Gianangelo Bof e Roberto Campagna, però, hanno ribadito il loro no alla partecipazione al bando. Indecisi i sindaci di Fregona Laura Buso, di Cappella Maggiore Mariarosa Barazza, di Revine Lago Michela Coan, che pare stiano valutando l’ipotesi nonostante - hanno dichiarato - non abbiano immobili liberi. Vittorio Veneto sarebbe disposta a partecipare allo Sprar ma solo se con gli altri Comuni.