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29 marzo 2024

Sequestrata la barca di Mussolini 'Fiamma Nera'

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Sequestrata la barca di Mussolini 'Fiamma Nera'

Beni per circa 28 mln di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza nel corso di un'indagine della compagnia di Fiumicino, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma. Tra i beni sequestrati, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, anche la “Fiamma Nera”, l’imbarcazione appartenuta a Benito Mussolini.

Alcuni degli immobili colpiti dal provvedimento erano stati concessi in locazione alla cooperativa ''Domus Caritatis'', nonché al consorzio di cooperative sociali ''Eriches 29'' di Salvatore Buzzi, tra i principali indagati nella nota inchiesta mafia capitale.

L'autorità giudiziaria ha disposto, nei confronti di tre persone e 10 società, il sequestro di 75 immobili e 32 terreni, per un valore stimato in circa 28 milioni di euro, tra cui alcuni vani di un castello, locali del ''Palazzo Noccioli'' a Fiumicino, diverse tenute, appartamenti, uffici e negozi a Roma, quote societarie e disponibilità bancarie e finanziarie, oltre a due autovetture di lusso e due imbarcazioni, fra cui la ''Konigin II'', di mussoliniana memoria e di rilevante interesse storico.

La storia di quest'ultima è particolarmente travagliata. Come ricorda la guardia di finanza, dopo essere stata acquistata nel 1935 dal gerarca fascista Alessandro Parisi Nobile, le venne imposto il nome di ''Fiamma Nera'' per esserne quindi oggetto di dono al duce. Nel 1943, alla vigilia della caduta del regime fascista, la barca fu affondata dal proprio armatore per impedire che cadesse in mano ai tedeschi e, caduto il regime, recuperata e restaurata ad opera del conte Sereni e rinominata ''Serenella''.

Dopo una serie di passaggi di proprietà e vari cambi di denominazione, fu acquistata da una delle società sottoposte a sequestro, le cui quote, inizialmente intestate al figlio dell'imprenditore destinatario del provvedimento di sequestro, sono state successivamente trasferite ad uno dei ''prestanome''.

L'attività si inquadra in un più ampio monitoraggio, sviluppato negli ultimi mesi dalla fiamme gialle di Roma, rivolto all'individuazione di grandi patrimoni immobiliari, soprattutto se affidati a società interposte o ''di comodo'', sottratti all'imposizione sui redditi.

Finora ammontano a 12,5 milioni di euro gli affitti di appartamenti e ville non dichiarati al fisco che sono stati proposti all'Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione, nonché sequestrati appartamenti e terreni per oltre 500mila euro per cautelare l'erario per i crediti vantati in relazione alle imposte evase, alle sanzioni ed agli interessi maturati.

 



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