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30 novembre 2024

Treviso

Treviso, con il progetto Terraglio Est arriva una maxi area commerciale. Ascom: "Basta colossi"

Capraro: "38mila metri quadri alla grande distribuzione non portano alcun vantaggio a cittadini, consumatori, lavoratori"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Federico Capraro

Federico Capraro

TREVISO - “Un conto è completare il Terraglio est portando a termine un progetto viabilistico che attendeva da anni, un conto è concedere altri 38 mila metri quadri alla grande distribuzione in una zona che non ne ha per niente bisogno e al contrario chiede tutela e presidio dell’imprenditoria esistente”.

Al coro di preoccupazioni per la maxi area commerciale che corrisponde alla lottizzazione S. Antonino, si aggiunge anche Ascom-Confcommercio, contraria al progetto “annidato da anni tra le maglie del PRG e che già all’epoca della giunta Gobbo aveva trovato forti opposizioni”.

“Ben 72.755 metri quadri complessivi, di cui 38 mila commerciali autorizzati equivalgono”- spiega il presidente Federico Capraro- “ad un nuovo colosso che va ad aggiungersi agli altri 22 centri commerciali già esistenti in provincia di Treviso, senza alcun vantaggio per cittadini, consumatori, lavoratori. L’epoca dei colossi - spiega Capraro - è conclusa da anni e, di fatto, pensare a nuova grande distribuzione significa ragionare in controtendenza senza tener conto dell’offerta commerciale esistente, già sovradimensionata, e delle esigenze della popolazione che sta invecchiando. Ogni centro commerciale che apre fa chiudere decine e centinaia di piccole e medie attività, sopprimendo presidi sociali importanti e non contribuendo ad una reale occupazione, ma favorendo un precariato”.

Poi la zona, che tra pochi anni con la Cittadella dell’Ospedale subirà una grandissima trasformazione, il verde che sparirebbe: “la sostenibilità” – conclude Capraro- “non può essere uno slogan, deve tradursi in azioni concrete da parte dell’amministrazione e non è di certo compatibile con nuove cementificazioni”.

“E l’equilibrio, nel vicino quartiere di S. Antonino potrebbe venire devastato”, spiega Renzo Ghedin, presidente del mandamento. "S. Antonino, coi suoi 2.100 abitanti, è quasi un quartiere “scambiatore” ma che garantisce comodità e vicinanza con le infrastrutture più importanti come l’ospedale civile Cà Foncello e la stazione ferroviaria, è vicino al centro e per questo è preso d’assalto per i parcheggi e fa i conti spesso con intasamenti di traffico. Ha già due outlet (giochi e abbigliamento per bambini) e circa un centinaio di piccole attività commerciali che cercano di resistere al calo dei consumi. E’ un quartiere che chiede sviluppo sostenibile, legato al turismo lento ed ai corsi d’acqua, che ha un’offerta pienamente adeguata alla popolazione e che cerca di attrarre residenti e famiglie, non consumatori mordi e fuggi”.

 


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