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30 novembre 2024

Treviso

Festa della Liberazione: "A Treviso appena 12 minuti di commemorazione”

Critico Calesso: "Come luogo per la cerimonia è stato scelto il cimitero invece di una delle piazze centrali della città"

| Isabella Loschi |

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commemorazione” della Festa della Liberazione

TREVISO - “Dodici minuti: è stata questa la durata della “commemorazione” della Festa della Liberazione organizzata dal Comune di Treviso.

A segnare “l’importanza” attribuita dall’attuale amministrazione a una delle più importanti feste nazionali è anche il luogo scelto: non le centrali piazza Indipendenza o piazza dei Signori ma il cimitero di San Lazzaro, quasi che non si volesse far “notare” la cerimonia ai frequentatori domenicali del centro cittadino”. A criticare la cerimonia per il 76esimo anniversario della Liberazione d'Italia, il 25 aprile 1945, è Gigi Calesso di Coalizione Civica.

“Capisco che, in tempi di pandemia, oltre alla partecipazione siano stati ridotti anche i tempi della commemorazione ma mi aspettavo che, oltre alla lettura della motivazione della Medaglia d’oro al valor militare alla Città di Treviso ci fosse un intervento, del sindaco o di un ospite, che spiegasse, appunto, qual è il significato del 25 aprile in termini di memoria e, magari, anche di valori costituzionali nati dalla Resistenza e che legano ancor oggi il paese”, sottolinea. “Sarebbero stati i pochi minuti di un intervento di questo tipo ad aumentare i “rischi per la pandemia”? Invece no, tra deposizione della corona, lettura della motivazione ed esecuzione del silenzio d’ordinanza, la commemorazione è durata 12 minuti, una manciata di tempo in cui il sindaco ha “chiuso la pratica” del 25 aprile. E della commemorazione la città non si è neppure accorta”.

“Il sindaco sembra vere scelto di seguire la linea di Salvini e quella di Zaia che nel suo lungo post di oggi dedicato al 25 aprile non usa mai le espressioni “fascismo” e “nazismo”, quasi che l’Italia fosse stata liberata da una invasione alinea o da qualche forza sconosciuta. Insomma, come già aveva fatto gli anni scorsi, il sindaco Conte ha scelto di non scegliere, di non esprimere con chiarezza la condanna del fascismo e del nazismo”.

 


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Isabella Loschi

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