Ponte di Piave, l'immobiliare fallisce, in 50 senza un tetto
Il Comune: "Faremo di tutto per trovare una soluzione": c'è chi dorme in auto
PONTE DI PIAVE -Fuori gli inquilini perchè, a causa del fallimento di un’immobiliare, gli appartamenti vanno all’asta. La segnalazione è stata resa nota con una mozione inviata in comune dal gruppo consiliare di opposizione formato da Alvise Tommaseo, Silvana Boer, Paola De Nardi e Federico Bressan. A seguito della messa in liquidazione della società Vallelunga srl di Castelfranco Veneto, alcune decine di unità immobiliari che fanno parte del complesso condominiale di piazza Sarajevo dovranno essere liberate dai loro inquilini in tempi brevissimi, anche forzatamente.
Il giudice delle esecuzioni del tribunale di Treviso proprio di recente ha ordinato la restituzione delle chiavi ad almeno una quindicina di famiglie, alcune delle quali con figli minori e, in un caso, con un piccolo con disabilità. Tra l’altro molti di questi inquilini risulterebbero in regola con il pagamento dei canoni di locazione e con quello delle spese condominiali. Sembra che la stessa sorte, nei prossimi mesi, attenderebbe un'altra decina di locatari. In tutto, a seguito di questa iniziativa socio-giudiziaria, più di 50 persone si ritroveranno senza un tetto sopra la testa. Per il rilascio forzoso dei primi di questi appartamenti, gestito dall'Istituto Vendite Giudiziarie di Treviso, sono dovuti intervenire anche i Carabinieri. Come segnala il capogruppo di opposizione Tommaseo, non trattandosi di veri e propri sfratti, non esiste allo stato alcun blocco delle procedure esecutive, così come disposto nell'ambito dell' emergenza Covid.
Spiega Tommaseo: «Dalle notizie in nostro possesso, alcuni cittadini hanno dovuto già restituire i rispettivi alloggi e, in assenza di alternative, sono costretti a dormire nelle loro autovetture. Mentre altri, avendo minori, risultano ospitati temporaneamente, al massimo per un paio di settimane, in albergo con spese a carico del Comune di Ponte di Piave». Da qui la proposta, da discutere in Consiglio comunale: chiedere urgentemente all’Ater di Treviso la messa a disposizione ai cittadini sfrattati di quanti più appartamenti possibile sia nel comune di Ponte di Piave che in quelli limitrofi.
Il consigliere comunale di maggioranza Fabio Buriola, delegato dal sindaco paola Roma,commenta: «Stiamo seguendo da vicino la situazione delle famiglie interessate dall'ordine di sgombero e ci siamo subito adoperati. Abbiamo già contattato l’Ater per gli alloggi. Inoltre siamo già alla ricerca delle soluzioni abitative per queste persone. Tuteleremo prima di tutto le persone più deboli, le famiglie con minori e con disabili».