Vittorio Veneto, due artisti affermati tornano nella loro ex scuola
Michele Peruch, in arte Mike128, e Lucia Peruch, in arte Lu Lupan hanno incontrato gli studenti del "Da Ponte"
VITTORIO VENETO - Il 12 e 16 maggio presso la scuola Lorenzo da Ponte si è svolto il progetto “incursioni d’Arte in classe”, che ha visto coinvolti due ex alunni della scuola che ora da adulti hanno intrapreso carriere artistiche. Si tratta di Michele Peruch, in arte Mike128, e Lucia Peruch, in arte Lu Lupan. Nell’aula Brescacin gli artisti hanno incontrato le classi terze e si sono confrontati con i ragazzi, dando loro una visione di come l’arte può avere più ambiti di applicazione che coinvolgono l’ambiente e il territorio. Hanno spiegato attraverso l’applicazione del loro metodo di lavoro come le tecniche richiedano l’uso di materiali inusuali rispetto all’arte convenzionale. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare i giovani a conoscere e valorizzare un bene artistico insito nel territorio, educarli al confronto consapevole tra Street Art e degrado urbano, comprendere il significato di Arte del riciclo e promuovere la conoscenza nel territorio attraverso artisti che fanno parte della cultura locale indipendente. Nel primo incontro è intervenuto Mike128 che negli ultimi anni ha richiamato l’interesse mondiale per i suoi lavori. In particolare è da annoverare la presentazione di una sua opera nel sito web statunitense Bombing Science. Inoltre a giugno del 2021 è stato inserito tra i big dei graffiti 3D Styles mondiali in Graffiti Funk, un brand famoso a livello globale e che ha selezionato l’artista tra i migliori Writers del 3D. Mike128 ha parlato della Street Art e dei Writers. L’artista ha ripercorso la storia dell’arte di strada dai suoi esordi con Diego Rivera artista messicano che negli anni 20 del ‘900 ha creato un collettivo di artisti muralisti con l’obiettivo di far uscire l’arte dai musei e portarla in strada rendendola accessibile al popolo. Continuando si è collegato ai Writing Newyorkesi degli anni ’70 e ’80 citando artisti come Keith Haring, Banksy o Lady Pink, un’artista americana di origini equadoregne che spiega in poche parole cosa sia il graffitismo: “Penso che il ruolo dei graffiti nella storia sia stato quello di permettere ad un pugno di teenagers di creare un’arte popolare che in seguito si è trasformata nel più grande movimento artistico che si sia mai visto. Conta più artisti di qualsiasi altro movimento conosciuto nella storia dell’umanità”.
Il secondo incontro ha visto protagonista Lu Lupan. L’artista ha introdotto l’incontro con una sua citazione: “Vedo le mie opere come trasmutazioni dei rottami, operazioni di trasformazione alchemica dei rifiuti in una direzione di vita organica. Un lavoro incessante con e verso l’impermanente”. Dove l’impermanenza non è altro che la transitorietà delle cose. Anche altri artisti in passato hanno trasformato la materia; i Dadaisti nel primo ventennio del novecento hanno trasformato una ruota di bicicletta in una scultura, un ferro da stiro in un regalo provocatorio, un orinatoio in una fontana. Ma se a cavallo tra delle due guerre mondiali lo scopo era contestare e provocare l’opinione pubblica ai giorni nostri diventa un’esigenza legata al recupero del materiale come impegno in prima linea contro gli effetti che i rifiuti hanno sull’ambientale. Inoltre il lavoro di Lucia è profondamente legato al guardare, osservare e in fine vedere le nuove possibilità che l’oggetto può offrire. Lucia rappresenta l’ironia di chi ha trasformato e liberato l’arte dalle catene dell’accademismo attraverso l’assemblaggio di essenze già preesistenti. OT
Foto: Facebook "Michele Peruch"