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29 novembre 2024

Treviso

"Un lavoratore in provincia di Treviso guadagna meno rispetto alla media nazionale"

"Se non si trovano lavoratori non è colpa dei fannulloni o del reddito di cittadinanza, ma di retribuzioni non eque"

| Isabella Loschi |

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lavoro

TREVISO - Sono almeno 500 i rappresentanti dei lavoratori che partiranno dalla Marca alla volta di Roma per prendere parte alla manifestazione nazionale promossa dalla Cgil nazionale, il prossimo 18 giugno in piazza del Popolo, a Roma. Al centro quattro grandi temi che si intrecciano e camminano insieme: pace, lavoro, giustizia sociale e democrazia.

In primo piano il tema del lavoro: la Cgil chiede di rimettere al centro il lavoro, stabile, dignitoso e con pieni diritti, per combattere vecchie e nuove povertà. Sul tema dei salari dei lavoratori trevigiani il segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, Mauro Visentin ha snocciolato alcuni dati: “Lo stipendio medio dei lavoratori dipendenti in provincia di Treviso è sotto la “soglia minima di decenza”.

“In Veneto il reddito medio annuo lordo dei dipendenti è di 22.554 euro, con gli uomini a 26.527 e le donne a 17.348 euro. In provincia di Treviso lo stipendio medio è di 1.432 euro contro i 1.700 in media a livello nazionale. Siamo sotto la media nazionale”. Siamo il Paese che detiene il triste primato di essere l’unico in Europa in cui dagli anni 90 ad oggi il reddito da lavoro dipendente è diminuito (del 3%) anziché aumentare. E la Marca, in termini di stipendio medio, è peggio della media italiana Italia”.

Ieri la Cgil di Treviso ha organizzato un’assemblea pubblica nell’aula magna delle scuole Stefanini a Treviso a cui hanno prese parte delegate, delegati, rappresentanti di associazioni e di partiti presenti sul territorio. “Oggi con la guerra in corso in Ucraina e l’impatto sociale dell’inflazione che rischia di erodere i salari e il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati, impongono seri interventi da parte della politica - spiega Visentin - . Per questo chiediamo al governo Draghi di intervenire in maniera puntuale e più mirata. Non basta il bonus di 200 euro per i lavoratori in busta paga il prossimo luglio, è necessario aumentare i salari dei lavoratori”.

L’altro questione è il problema del difficile reperimento da parte delle aziende di lavoratori specializzati: “Se non si trovano lavoratori non è colpa dei fannulloni e del reddito di cittadinanza, ma di retribuzioni non eque - mette in chiaro Visentin - . Chi percepisce il reddito di cittadinanza, nel mese di aprile in provincia di Treviso 3.004 famiglie hanno percepito il reddito di cittadinanza pari a 510 euro al mese, sottoscrive anche un patto con l’ufficio del lavoro. Quindi invito gli imprenditori alla ricerca di personale di rivolgersi all’ufficio per l’impiego”.

 


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