CASTELFRANCO - È stata annunciata la scorsa settimana presso il Ristorante Rino Fior di Castelfranco Veneto la rosa ufficiale degli atleti che indosseranno quest’anno l’inconfondibile maglia verde, bianca e rossa della squadra Zalf Euromobil Désirée Fior Under 23, storica società di ciclismo dilettantistico. La stagione numero 41, in realtà, è già partita nel migliore dei modi per la Zalf grazie al trionfo del suo pistard e ciclista su strada Manlio Moro ai Campionati Europei Elite su pista di Grenchen, Svizzera, dove ha vinto il 10 febbraio una medaglia d’oro nell'inseguimento a squadre.

Moro, insieme ad altri otto compagni di squadra, è stato confermato tra i 16 atleti in rosa. "La scorsa annata ci ha regalato diverse soddisfazioni e per questo è stato importante riconfermare alcuni degli elementi che si erano messi maggiormente in luce. Atleti come Manlio Moro, Davide De Pretto e Federico Guzzo hanno già fatto vedere di cosa sono capaci tra gli Under 23. Quest'anno avranno la possibilità di crescere ancora per prepararsi ad affrontare nel migliore dei modi il salto di categoria — ha osservato il tecnico Gianni Faresin —. La nostra formazione ha le carte in regola per essere competitiva su tutti i terreni”. 

I nuovi inserimenti, tra cui Giosuè Epis, Michael Zecchin ma anche Bozzola e Zordan, per citarne alcuni, sono un’importante aggiunta che si spera porti molte altre soddisfazioni. "La preparazione invernale è andata bene, senza grandi intoppi e ci consentirà di presentarci al meglio al via dei primi due appuntamenti, sabato prossimo, alla Coppa San Geo e alla Firenze-Empoli" hanno auspicato i tecnici Filippo Rocchetti e Mauro Busato. "Non vediamo l'ora di entrare nel vivo delle gare, ci sarà certamente da divertirsi". Nel corso della presentazione è intervenuto anche il team manager Luciano Rui, il quale si è complimentato con gli atleti e i tecnici per l'ottimo lavoro svolto nel corso dell’inverno e ha dichiarato: “Crediamo nel valore degli insegnamenti che i nostri tecnici sanno trasmettere ai nostri ragazzi e all'importanza di una crescita graduale e senza pressioni per quelle che rappresentano le più verdi speranze del ciclismo italiano".