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14 dicembre 2024

Mogliano

CIVELLI: “NON BASTA ACCUSARE I PREDECESSORI”

Con il fallimento di Molius si perde un altro pezzo del patrimonio cittadino

| Francesca Costa |

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CIVELLI: “NON BASTA ACCUSARE I PREDECESSORI”

“Più che un fallimento sembrerebbe un modo per sbarazzarsi di una patata bollente che l’amministrazione comunale non si sentiva in grado di gestire”. Interpreta così, Mario Civelli della Mogliano Democratica, la vicenda del fallimento di Molius, la società incaricata del recupero urbanistico del centro storico moglianese. In una nota, apparsa ieri nel sito del comune, l’amministrazione spiegava che nell’annosa vicenda che lega la sorte dell’area ex Macevi in centro a Mogliano Veneto e la società Molius ci sono capitoli lunghi e complicati, incomprensibili scelte politico-amministrative di passate amministrazioni.

Ma per Civelli la vicenda sarebbe collegata anche a una cattiva gestione del territorio urbano, mercificato in tempi di crisi. “Un modello di non sviluppo che ha cementificato l’Italia per coprire le spese correnti con gli oneri di urbanizzazione, dentro un meccanismo perverso propiziato dallo strangolamento fiscale dei comuni”- ha dichiarato. E mentre il Comune ci tiene a sottolineare che l’amministrazione da anni è stata esclusa dalla gestione della società, Civelli punta il dito contro Azzolini e la sua giunta che invece di migliorarla non hanno fatto che aggravare la situazione: “L’attuale amministrazione si è lasciata supinamente estromettere dal partner privato, rinunciando di fatto a incidere sulle scelte di contenuto e sugli indirizzi gestionali. Non ha neppure ha tentato di ottenere la deroga alla legge che imponeva la dismissione delle società partecipate” – ha aggiunto. La deroga infatti – sempre secondo Civelli – sarebbe consentita in caso di partecipazione in società di interesse pubblico. “Non è di sufficiente interesse pubblico il patrimonio cittadino? Non si chiamava Piano di intervento pubblico il progetto Macevi?” – si chiede l’esponente democratico.

Le accuse alle passate gestioni non costituirebbero insomma delle motivazioni sufficienti a spiegare ai cittadini che così dopo Mo.Se e Gris, il patrimonio cittadino perderà un altro importante pezzo.

 


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