Allora, è ufficiale: la maggior parte di noi donne, l'ultimo dell'anno, non è andata in giro con le mutande perizomatiche rosso-drappo-corrida.

La maggior parte di noi donne, l'ultimo dell'anno (e pure i giorni precedenti i 12 rintocchi&bagordi), è andata in giro col culo, ops: culetto, ignudo e con le tette a contatto del cachemerino allacciato.

Come faccio a saperlo? stamattina (e pure oggi pomeriggio, recidiva e stupida che non sono altro) ho passeggiato davanti alle vetrine dei negozi di intimo. E oggi (stupida due volte) ci sono pure entrata. Cos'ho visto? una folla di donne che rovistavano tra la biancheria intima scontata del 50 per cento. Una folla al femminile che cercava ansiosamente di acciuffare una coulotte o un balconcino della sua taglia-più-o-meno e che era disposta a fare una coda di mezzora davanti alla cassa pur di uscire con un saccottino ripieno di una strisciolina di raso e pizzo.

Io, che non ho le palle per fare la fila quando non è assolutamente indispensabile, mi sono defilata. Con una certa invidia (ma perché ci sono donne che riescono ad affrontare la febbre-dei-saldi con una imperturbabilità da manichino, senza manifestare sintomi di insofferenza o di... sufficienza?) e con un interrogativo che necessita di una risposta univoca.

Se tante donne oggi hanno affrontato la fatica immane (sgomitate, alitate, risucchi del microcip del bancomat) per acquistare quantità industriali di mutande e reggitette, ieri che cosa indossavano a contatto di (attenzione: uso un lessico forte!) pelle, pelini, capezzolini?

Secondo me, nulla.

Noi donne nelle giornate appena passate sotto il vestito abbiamo portato il nulla. Oppure della biancheria intimissima talmente indecente che arrossiva solo ad ammiccare da un orlo o da una scollatura.

Per fortuna i saldi mettono finalmente fine al malcostume. Perché andare a spasso col didietro scoperto non fa affatto fine. Neppure a fiine anno.

ps: non è che posso delegare qualche intra-prendente lettrice a comperarmi un paio di slip a metà prezzo?