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29 marzo 2024

Castelfranco

MEDICI RADDOPPIATI PER FAR PARTIRE IL NUOVO PRONTO SOCCORSO

Ad “inaugurare” la nuova struttura un parto d’emergenza

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Castelfranco - Per quattro ore sono funzionati due pronto soccorso contemporaneamente. Questo il tempo che è servito per esaurire i pazienti arrivati durante la notte. Alle 6 di sabato è diventato operativo il nuovo pronto soccorso, alle 10 è stato chiuso per sempre quello vecchio. Era l’incognita della vigilia: ovviamente non si poteva sapere in anticipo quanti pazienti sarebbero arrivati durante la notte e quanto tempo ci sarebbe voluto per terminare di curarli. Per consentire il singolare trasloco da un pronto soccorso all’altro, che di fatto, come d'altronde era stato previsto, ha comportato il funzionamento in contemporanea di due strutture, è stato necessario un dispiegamento di forze, in termini personale sanitario, più che raddoppiato rispetto al solito. Di sabato, infatti, normalmente ci sono nove addetti, tra medici, infermieri e autisti. Ieri si sono presentati al lavoro in ventiquattro. L’avvio dell’attività è stato frenetico: il primo paziente è stata infatti una partoriente arrivata d’emergenza in ambulanza pochi minuti dopo le 6. Una corsa contro il tempo che la mamma insieme al suo bambino (macedoni) hanno fatto da Crespano del Grappa fino all’ospedale di Castelfranco, di fatto “inaugurando” il nuovo pronto soccorso. La donna infatti ha iniziato il parto in pronto soccorso e appena dopo il trasferimento nel reparto di maternità è venuto alla luce il piccolo. Una struttura all’avanguardia quella entrata in funzione sabato, anche se il personale rimane lo stesso e le attese per i pazienti possono rivelarsi estenuanti allo stesso modo. «Sono tre ore che attendo di essere visitata – dichiara una donna in sala d’attesa -. Sono arrivata alle 8, ho fatto un’ecografia e alle 9 ero tornata in pronto soccorso. Ho consegnato subito il responso dell’ecografia ad un infermiere, ma adesso è mezzogiorno e non mi hanno ancora fatta entrare».

 


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Matteo Ceron

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