SPEDIZIONE PUNITIVA DIETRO IL ROGO DELLE DUE SUV
Secondo la Squadra mobile gli incendiari che hanno minacciato l'imprenditore veronese, sarebbero giunti da fuori
Treviso - Dietro l’incendio doloso delle due auto dell’imprenditore Matteo Ronca e il biglietto di minacce, secondo gli uomini della Squadra mobile di Treviso ci sarebbe una spedizione punitiva partita da Verona, la città dove l’imprenditore abitava fino a cinque mesi fa, prima di trasferirsi a Treviso in viale Vittorio Veneto. La pista professionale rimane comunque quella più accreditata. Ieri Ronca ha ripetuto agli investigatori di non aver mai ricevuto minacce. Intanto le indagini si sono estese anche a Verona.
Agli inquirenti sembra, infatti, troppo breve il suo periodo di permanenza a Treviso per aver dato vita a rapporti di lavoro tali da suscitare vendette così violente e dirette.
Quello che suscita maggiori preoccupazioni, non è tanto l’incendio dei due Suv, quanto piuttosto le minacce scritte in quel biglietto che è stato ritrovato sul davanzale, la notte del rogo che sarebbe stato secondo i poliziotti trevigiani, una dimostrazione che gli incendiari fanno sul serio.
Il veronese è uno stilista che disegna una linea di abbigliamento propria a cui ha dato un nome straniero, che fa confezionare su commissione. L’azienda ha sede nell’abitazione dello stilista. Ci sarebbe, comunque, un episodio che potrebbe dar adito a sospetti: un contenzioso con un’azienda tessile per una partita di capi d’abbigliamento che risulta non pagata, in quanto Ronca non era soddisfatto del risultato e aveva chiesto un nuovo campionario.
Tra i due imprenditori veneti è in corso un contenzioso per circa 50 mila euro che stava comunque seguendo le vie giudiziarie normali. Si tratta di una vicenda che appare comunque usuale nel mondo degli affari. Lo stesso veronese escludere che la spedizione punitiva possa essere collegato a quest’episodio.