ACCOLTELLAMENTO TRA MAROCCHINI: LA VENDITA DI UNA CASA ALLA BASE DELLA VICENDA
I due arrestati per tentato omicidio si erano recati a Cavaso per regolare i conti
| Matteo Ceron |
Cavaso del Tomba – Si potrebbe definire una vera e propria spedizione punitiva quanto sta alla base della furibonda rissa scoppiata in piazza Pieve a Cavaso l’altra sera e conclusasi con due feriti per accoltellamento e due arresti per tentato omicidio.
L’acquisto di una casa dove evidentemente qualcuno ha avuto qualcosa da ridire a far scoppiare la scintilla. Uno dei due accoltellati, Erousi Milod, 31 anni, operaio, residente a Pederobba, continua ad essere ricoverato all’ospedale di Pederobba in gravi condizioni.
I carabinieri hanno ricostruito la vicenda. Sotto interrogatorio i due arrestati per tentato omicidio: El Maati Zoubir, 32 anni, e suo zio, Mostafa Zoubir, 48 anni. I due sarebbero partiti da Crespano del Grappa armati di coltello e bastone, e si sarebbero recati a Cavaso appositamente per incontrare Erousi Milod, reo di non essere stato ai patti.
Dalle parole si è passati alle mani. Mani non vuote, ma sulle quali stava appunto un affilato coltello. Coltello infilato prima nelle carni del Milod e poi in quelle di uno degli aggressori, visto che si sarebbe divincolato stappando il coltello e ripagandoli poi con la stessa moneta.
Dopo la zuffa Erousi Milod si sarebbe recato alla caserma dei carabinieri di Pederobba, sostenendo di essere stato aggredito e i carabinieri sarebbero quindi risaliti a zio e nipote, mettendo loro le manette ai polsi.
MC