24/04/2024pioggia e schiarite

25/04/2024pioggia debole e schiarite

26/04/2024nubi sparse

24 aprile 2024

Treviso

CAUTO OTTIMISMO PER LE SORTI DI LUCIANA

I colleghi della poliziotta hanno consegnato copia delle chiavi dell'armadietto alla sorella Astrid

| |

| |

Treviso - Potrebbe farcela Luciana Callegher la poliziotta che sabato scorso ha tentato il suicidio fuori dalla stadio Tenni, mentre si disputava la partita di calcio. «Lento, ma progressivo miglioramento» dicono i medici del Ca’ Foncello che esprimono per la prima volta un cauto ottimismo per la sorte della 42enne ricoverata nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica, in prognosi strettamente riservata.



I sanitari dicono che ci vorrà comunque ancora qualche giorno per capire che tipo di lesioni potrebbe aver riportato la poliziotta di quartiere dal proiettile sparato da sotto il mento. Intanto, ieri i colleghi hanno consegnato una copia delle chiavi dell’armadietto di Luciana Callegher a sua sorella Astrid dove sono custoditi alcuni effetti personali della poliziotta di quartiere. Callegher era preoccupata per la perdita delle chiavi dell’armadietto e anche del cellulare e queste preoccupazioni le aveva espresse proprio prima di spararsi la mento alla sorella.



Forse in quell’armadietto in Questura potrebbe essere custodito qualcosa di veramente importante per lei visto che in una conversazione con la sorella aveva raccontato di aver perso la chiave e il cellulare dicendo al telefono: «Oggi mi è successo di tutto. Spero non mi succeda più niente». Per la Procura di Treviso il caso è chiuso, mentre familiari e colleghi si domandano il motivo di un gesto così disperato e così plateale. Secondo la sorella Astrid Luciana era sotto stress non per il lavoro, ma per il lungo contenzioso con i vicini di casa a Sovramonte, il paese in provincia di Belluno dove abita la sua famiglia.



Una vicenda che si trascinava da anni, per questioni di proprietà, e che evidentemente stava logorando i nervi di Luciana. Quel dissidio che a volte acquistava toni anche violenti, era diventata un’ossessione. Qualche giorno prima di questa questione aveva parlato con il suo capo, Claudio Di Paola comandante delle Volanti che rassicurandola e le aveva consigliato di prendersi un periodo di riposo per sistemare la faccenda.

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×