Treviso – Da Bibano di Godega di Sant'Urbano a Roma, con un biglietto di sola andata. Prima le voci, poi la conferma di Umberto Bossi, infine, ieri, l’ufficialità. Luca Zaia è il nuovo ministro delle Politiche agricole e forestali. Assieme a lui, per la capitale, partirà anche Maurizio Sacconi, nominato da Silvio Berlusconi ministro del Lavoro.

Dopo un’ora di colloquio con il presidente della Repubblica, questa sera poco prima delle 20 Silvio Berlusconi è uscito dallo Studio della Vetrata con la lista dei ministri in mano. Bottino ricco per il Veneto: oltre a Zaia e a Sacconi, fa il suo ingresso nelle stanze dei bottoni anche l’economista e docente universitario veneziano Renato Brunetta (Fi). A lui il ministero (senza portafoglio) della Pubblica amministrazione e Innovazione.

Ventuno in tutto i ministri di cui quattro donne, 12 quelli con portafoglio, come stabilito dall'ultima legge finanziaria, e 9 senza. Le indiscrezioni del toto-ministri sono state quasi tutte confermate. In primis quella riguardante l’enfant prodige della Lega, Luca Zaia, ex presidente per due mandati della Provincia di Treviso e dal 2005 vicepresidente della Regione Veneto con delega all’Agricoltura e al Turismo. Laureato in Agraria, classe 1968, Zaia, entrato in Provincia da assessore a 27 anni per assumerne la presidenza due anni dopo, è stato il più giovane presidente d’amministrazione provinciale d’Italia. Una carriera velocissima e senza sosta, fatta a suon di campagne di comunicazione, rotonde, asini “tosaerba” e una fortissima presenza sul territorio.

Storia diversa quella di Maurizio Sacconi, già sottosegretario al Lavoro nel 2001, collaboratore di Marco Biagi e politico di lungo corso, prima col Psi, poi con Forza Italia. Domani alle 17 il giuramento.