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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

IL GRAN RAID DELLE PREALPI: UN'IMPRESA DA MATTI?

Non secondo Luciano Morandin e Stefano Michelet

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I due signori qui intervistati domenica 25 maggio si alzeranno presto, molto presto.
Perchè per le 6.30 di mattina dovranno essere a Segusino. E alle 7 partiranno. I due signori sono due degli iscritti al Gran Raid delle Prealpi Trevigiane. La nuova gara ideata dal neonato Running Team Conegliano. Si parte da Segusino e si arriva al Fadalto, percorrendo tutto il crinale delle Prealpi: Malga Mont,. Praderadego, San Boldo, La Posa, Col Visentin.. Cinquantanove chilometri. Ripeto: 59. Tremila metri di dislivello, a contare le salite.
Dettagli sono sul sito ufficiale della gara: www.runningteam.org
Un'impresa da matti? Molto meno di quel che si puo' pensare. Allenamento e passione rendono tutto più facile, e gli splendidi paesaggi per cui si passerà allevieranno la fatica.
Non sono supermen, e non sono  poi neppure tanto matti, i due signori di cui si parla qui sotto.
E sono in tanti a essere come loro: il Gran Raid, all'esordio ha ricevuto molte più iscrizioni del previsot: siamo oltre i 120 mentre andiamo in stampa. Più un'altra cinquantina di persone che hanno scelto il percorso da 34 km, che si ferma al San Boldo.
Del resto, c'erano già forti segnali che la Sinistra Piave era terra fertile per i corridori, specie quelli fuori pista e fuori asfalto. Ci sono le mille persone ogni domenica alle marce. C'è un blog di corsa, www.rualan.com di Luciano Zanardo. Ci sono  due gare come la Prealpi Marathon (www.prealpimarathon.it), finora corsa tra Valdobbiadene e Mel, ma che il 24 agosto 2008 sarà tutta bellunese; e soprattutto l'Ecomaratona dei Cimbri, da Fregona al Cansiglio, ampio giro e ritorno: va' su www.ecomaratonadeicimbri.it per sapere tutto sulla quinta edizione, il 21 settembre.


LUCIANO MORANDIN, L'APOSTOLO DELLA CORSA

Se i sacerdoti e gli onorevoli mostrassero la sua stessa cristallina passione per quello in cui credono, forse avremmo seminari vescovili e sezioni di partito strapiene.
Nel suo piccolo, il trentatreenne dipendente Zoppas, residente a Orsago, Luciano Morandin, ha convinto e coinvolto (decine di) amici e (una) morosa nel nome di unica passione: running.
E' l'apostolo della corsa.
Il suo segreto? “Corro perchè mi diverto. Se non mi diverto, non corro!”. Corsa uguale divertimento è il suo comandamento, il suo manifesto politico.
Da Luciano – che abbiamo intervistato correndo (e come sennò?) sulla cresta della Madonna della Salute- scopriamo come si può essere contemporaneamente atleti estremamente allenati, e  persone normali, che vivono -serenamente e pacatamente, direbbe quel tale- la loro grande passione. Morandin non si ossessiona con regimi alimentari o di allenamento. Non conta col bilancino i km o i dislivelli. Non legge gli aruspici per capire che scarpe comprare. Non è innamorato del dolore o della fatica.Va a correre la mattina, ma s'abbuffa alla sagra la sera prima.
Luciano, insomma, è il genere di persona che va a fare 100 km di corsa nel deserto  del Sahara ma poi rinuncia alla vittoria per aiutare uno sconosciuto avversario in difficoltà.
P.S. E' successo davvero.

Corri tutti i giorni?
“No. Pero', ad esempio cerco di correre una sera e subito la mattina dopo, per allenare il corpo al recupero”
Quando hai cominciato?
“Con la prima Treviso Marathon. Ho lanciato la sfida a me stesso e..”
Com'è finita?
“ 3 ore e 40”
Prima di allora eri stato sedentario?
“No: giocavo a calcio, andavo in bici...E mi sono sempre piaciuti gli sport di resistenza”.
E dopo quella maratona?
“Ne ho corse altre 15”
Quali?
“Parma, Roma...ma anche in Senegal e in Tunisia. A novembre vado a New York. Per me correre è anche occasione di vedere posti nuovi.”.
Chiedono i profani: è tanto dura la maratona?
“Sono sempre arrivato al traguardo tranquillo. Certe volte ho pure continuato a correre dopo.... “
Insomma non hai quel gusto un po' perverso del dolore
“Raggiungere il proprio limite è bello, lo so. Ma io non vado in gara per fare i temponi, vado per divertirmi”.
Qual è il bello della corsa, per te?
“Soprattutto correre con gli amici, o convincere altre persone a correre”
Tra cui la tua ragazza, ci risulta
“Ci siamo conosciuti in un dicembre, e nel marzo successivo eravamo già al via della maratona di Roma, assieme!”.
E poi c'è il gruppo podistico Mercuryus (www.gsmercuryus.blogspot.com)  di cui sei presidente.
“Siamo in cinquantaquattro! L'ultimo l'ho tesserato la settimana scorsa”.
Che requisiti bisogna avere per farne parte?
“Basta avere voglia di divertirsi. Nessun obbligo”.
Pero' le vostre divise arancionere sono presenti a tutte le marce domenicali del Trevisando
“Generalmente sì. Io ci sono quasi sempre. E pure il vicepresidente del Mercuryus Fabio D’Abramo. Al Gran Raid, inoltre, saremo in dodici del team.”.
Qual è la marcia più bella?
“Quella dei Castelli, a Orsago. E non lo dico perchè sono di Orsago...”
E come regime di allenamento?
“Non ne ho uno preciso. Corro perchè mi diverto (ribadisce). E non vivo solo di corsa, eh! Gioco a tennis, vado in bici...”
Come lo trovi il tempo per correre?
“Appena ho un buco libero, m'infilo!”
Ma per uno che ha famiglia è più difficile...
“Secondo me è solo questione di sapersi organizzare. Guarda il mio amico Mauro Benotto: si è sposato, ha un figlio, e non ha mai corso così veloce”
Quanto conta la mente nella corsa?
“Tanto. Perchè è la testa che ti dice di andare avanti anche quando le gambe sono stanche. Ti faccio un esempio: domenica 27 aprile ero alla maratona di Padova, ma come spettatore. Il mio amico Baffo mi ha detto: Luciano se tu corri con me arrivo in fondo, altrimenti mi ritiro un'altra volta. Al km 31 l'ho aspettato e ho corso assieme a lui fino al km 40. Con uno al tuo fianco ti distrai, ci si incoraggia, si va meglio. Poi sono tornato indietro e c'era un altro gruppo di amici: a uno di loro si vedeva in faccia che non ne aveva proprio più. Mi sono messo al suo fianco, abbiamo proseguito, si è ripreso ed è riuscito a concludere!”
Morandin riuscirebbe a far correre anche un pigrone come te, lettore. E ti farebbe pure divertire.


STEFANO MICHELET, MISTER ECOMARATONA

Se Morandin è l'apostolo della corsa, il cenedese Stefano Michelet è l'alfiere di un tipo particolare di  corsa: l'ecomaratona. Cioè 42,195 km senza asfalto e possibilmente anche con poche case intorno, percorsi in piccoli paesi e in mezzo alla natura con il massimo rispetto degli uni e dell'altra.
Assieme al cenedese Gianni De Polo, ha inventato l'Ecomaratona dei Cimbri; oggi Michelet è anche presidente dell'Associazione Ecomaratone d'Italia. Cinque le Ecomaratone in Italia.
Perchè l'ecomaratona è meglio della maratona?
(Ma lui subito schiva la domanda trabocchetto) ”Non è che è meglio...Dipende dai gusti. C'è chi vuole solo mangiare asfalto, e quindi sceglie le maratone, e chi magari dopo tanti anni si è stufato dell'asfalto, e si butta sul trail running (cioè la corsa nel verde)”
Ma almeno, in cosa le due specialità sono diverse?
“L'ecomaratona ha un'attenzione per i particolari, come l'ambiente e le realtà locali,che la maratona, con i suoi grandi numeri di partecipanti, inevitabilmente non puo' permettersi”
Quindi l'ecomaratona è per forza cosa di pochi?
“Sì, perchè passa in mezzo ad ambienti delicati”
Ma quanti siete in Italia con questa passione?
“Circa duemila, credo”
Che condividono lo “spirito trail”
“La nostra è una corsa spensierata. Non ci interessano premi o pacchi-gara. Più importante è trovarsi a correre tra amici, con lo stesso spirito”
A breve sarai in gara al Gran Raid. Con quali aspettative?
“Finirla, anzitutto. Anche perchè ho corso la Traversata dei Colli Euganei  (42 km), l'Ecomaratona dei Marsi a inizio maggio... un po' di km li ho nelle gambe”
Un pronostico per il tempo?
“Diciamo otto ore e mezza?”.

 

 


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