Treviso - Si torna a parlare del park Vittoria che ha tenuto banco durante la campagna elettorale. Il comitato dei cittadini che si sta battendo per scongiurarne la realizzazione ha dato mandato ad uno studio legale di Mestre di diffidare formalmente l’amministrazione di realizzare l’opera. L’azione di diffida è legate alla sicurezza e incolumità delle persone che vivono attorno alla piazza. I residenti temono che gli scavi possano compromettere la stabilità degli edifici.

Ma ora alla protesta dei residenti si aggiunge anche quella dell’istituto Riccati. Il preside ha, infatti, scritto alla Provincia, che ha competenza sugli edifici scolastici superiori, chiedendo di farsi garante della sicurezza della scuola e della continuità del servizio durante il cantiere scrivendo: «Visto il possibile impatto ambientale del cantiere, la situazione idrogeologica, l’impatto acustico ed atmosferico dato dal passaggio di decine di migliaia di mezzi pesanti, questa dirigenza è notevolmente preoccupata della situazione che verrebbe a crearsi».

Ai timori del Riccati, si aggiungono quelli della direttrice delle elementari Gabelli che teme che polveri, camion e scavi possano mettano a rischio la salute e la sicurezza degli alunni. Intanto si avvicina la data di inizio lavori, e la campagna di carotaggi propedeutica all’avvio del progetto dovrebbe iniziare tra meno di un mese. Infatti se lo studio rivelerà la presenza di reperti archeologici tanto importanti ed estesi da dover essere tutelati o protetti, il mega park interrato non verrà realizzato in caso contrario, anche se il progetto prevede margini di azione anche in questa evenienza, si potrà procedere. Intanto il comitato ha in programma una serie di conferenze con esperti per spiegare i possibili effetti del cantiere, ma è anche pronto a far ricorso al Tar.