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25 aprile 2024

Treviso

BIMBO DISSANGUATO: ARRESTATA LA DONNA CHE LO HA CIRCONCISO

Ii piccolo, di due mesi e mezzo, è morto dopo una notte di agonia

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Spresiano. E' in carcere la donna che ha eseguito l'intervento di circoncisione sul neonato nigeriano morto ieri mattina per emorragia.

Il bambino si chiamava Evidence Obosee Prince Aseh ed era nato lo scorso 19 aprile all'ospedale Ca' Foncello. Era il primo figlio di una giovane coppia nigeriana residente a Visnadello di Spresiano. Il padre Austine Prince Aseh lavora come operaio in un mobilifico mentre la madre Edit è casalinga.

L'autrice della circoncisione che sembra essere stata la causa del decesso del piccolo Evidence è Bimbola Thomas: 34enne nigeriana residente a Meolo, dove gestisce un call center. La donna è stata fermata ieri pomeriggio e avrebbe ammesso di aver praticato la circoncisione sul figlio dei coniugi Aseh in casa loro mercoledì sera. Non era la prima volta che la Thomas eseguiva un'operazione del genere, a pagamento, su figli di suoi connazionali.

Bimbola Thomas è ora indagata per esercizio abusivo della professione medica ma la sua posizione in merito alla morte del bimbo sarà definita solo in seguito all'autopsia. Se il neonato è davvero morto a causa delle lesioni provocate dalla circoncisione le sarà contestato l'omicidio preterintenzionale, in caso contrario si prefigurerebbe il reato di morte come conseguenza di un altro reato.

Nel frattempo la casa in cui Evidence viveva con mamma Edit e papà Austine è stata posta sotto sequestro. La polizia scientifica ha perquisito l'appartamento, al secondo piano di una palazzina in via Gritti a Visnadello, trovando tracce di sangue in diverse stanze, asciugamani e un pannolino sporchi di sangue.

Perquisita anche l'abitazione che Bimbola Thomas condivide con il suo compagno italiano a Meolo. Qui gli investigatori hanno ritrovato bisturi e attrezzi che la donna usava per praticalre le circoncisioni "domestiche".

Resta da definire la posizione dei genitori del bimbo, entrambi immigrati regolari, che ieri sono stati interrogati per tutto il giorno in Questura a Treviso. Per loro si potrebbe ipotizzare il concorso nel reato di omicidio preterintenzionale.

 

Sopra: la palazzina dove vive la coppia nigeriana -

A sinistra: La polizia scientifica cerca tra i rifiuti

(foto oggiTreviso)

 


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